Bisogna potenziare il sistema della Continuità Assistenziale senza ridimensionare e demedicalizzare il servizio di emergenza territoriale del 118 – è questa la posizione del Coordinamento dei Circoli di FDI del Fortore di Baselice, Castelvetere in Valfortore, Molinara, San Bartolomeo in Galdo e San Giorgio La Molara.
I medici della Continuità Assistenziale, che effettuano turnazioni nei presidi, – continua il Dirigente Provinciale Cormano, a nome di tutto il coordinamento dei circoli di Fratelli d’italia del Fortore – devono avere la possibilità di frequentare gratuitamente corsi di formazione per abilitazione al 118 territoriale, in modo da potenziare l’offerta sanitaria su un territorio molto vasto e con difficoltà di comunicazione e viabilità soprattutto nei mesi invernali per le pessime condizioni del manto stradale complicate dalle condizioni meteo (neve, ghiaccio e nebbia soprattutto nella valle del Fortore, Miscano e Tammaro)
Inoltre, le Continuità Assistenziali – Prosegue Cormano – meglio conosciute dall’opinione pubblica come Guardie Mediche, devono essere potenziate con apparecchiature di telemedicina, come ad esempio, un elettrocardiografo per l’invio telematico del tracciato alla centrale operativa del 118, in modo da velocizzare e accorciare i tempi di intervento del 118 e per migliorare la gestione e l’operatività del 118. Tutta questa operazione di formazione del personale sanitario e di acquisto di nuove tecnologie di telemedicina, nonché Defibrillatori semi automatici e altri presidi di emergenza, per le continuità Assistenziali, deve essere fatta senza ridimenzionare e demedicalizzare il 118, ma nell’ottica di un lavoro di squadra e di suddivisione di responsabilità sanitarie.
Non condividiamo – aggiunge il Consigliere Comunale di San Marco, Donato Costantini – il progetto di rimodulazione delle postazioni del 118, che prevede il passaggio da 10 ambulanze medicalizzate a 6 ambulanze demedicalizzate, 4 medicalizzate con il supporto di 3 automediche. In questo modo c’è il serio rischio, a causa della vastità del territorio con scarsi e pessimi collegamenti soprattutto nei mesi invernali, di aumentare il rischio clinico e di pregiudicare la qualità del servizio che si ripercuoterà inevitabilmente sulle condizioni delle persone bisogne, anziani fragili e sul sistema dell’emergenza territoriale, con possibile sovraffollamento nei Pronto Soccorsi di Benevento, già in evidenti difficoltà per la mancanza di personale medico e sanitario. Il sistema territoriale del 118 in questo modo potrebbe andare in tilt con ricadute negative socio sanitarie importanti soprattutto nell’aree interne. Per evitare questo – conclude Costantini – al fine di supportare le operazioni del servizio del 118, si possono stipulare dei protocolli sanitari tra l’ASL di Benevento e le associazioni di volontariato, le quali con le loro ambulanze, potrebbero scendere in campo con medici e infermieri volontari, in attesa dei concorsi e in questo periodo di carenza di personale.