Avellino sancisce l’uscita dal Predissesto. Piazza del Popolo ha ottenuto il via libera dal Ministero dell’Interno per la sottoscrizione del Patto con il Governo, che gli consentirà di rimettere definitivamente in pari il proprio Bilancio, e concretizza la strategia di risanamento avviata nel 2019 con il piano di riequilibrio pluriennale.
Il Tavolo tecnico per la verifica delle misure proposte dal Comune di Avellino la scorsa estate, presieduto dal Capo dipartimento, Prefetto Claudio Saraglia, ha valutato favorevolmente il piano del capoluogo, che la norma consente di attivare agli enti locali con un disavanzo pro-capite superiore a 500 euro, risultante dal Rendiconto 2020. Una strategia a cui hanno aderito anche Salerno, Chieti, Potenza, Rieti, Vibo Valentia, Lecce, Catanzaro, Andria, Alessandria, Agrigento, Frosinone, Brindisi e Nuoro. Per Avellino è arrivato il semaforo verde da Roma.
Imboccando la strada del Patto con il Governo, dopo aver già di fatto azzerato i debiti fuori bilancio (su un totale 15,551 milioni circa, allo scorso 31 dicembre, ne sono stati riconosciuti ben 13, 158) il Comune si svincola anche dalla procedura di riequilibrio pluriennale del Predissesto, e si concentra su un piano che poggia su 5 misure, già in parte attuate.
Si tratta, infatti, dell’incremento dell’aliquota dell’Addizionale comunale Irpef, già deliberato dal Consiglio comunale, nella misura dello 0,2 per cento e con esenzione totale per i redditi inferiori a 20.000 euro. Dell’ulteriore valorizzazione delle entrate patrimoniali, attraverso la vendita all’asta degli immobili dell’ente. Dell’incremento della riscossione delle proprie entrate, con un miglioramento degli accertamenti e degli incassi di competenza e in conto residui, già schizzati in alto con l’affidamento ad “Assoservizi”. Ed ancora, della riduzione strutturale del 2 per cento annuo degli impegni di spesa di parte corrente per servizi istituzionali, e di ulteriori misure scelte dall’ente: dall’accantonamento al Fondo di Garanzia dei debiti commerciali, a partire dal previsionale 2024-2026, alla graduale riduzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità.
In questo modo, dopo aver scongiurato il baratro del default, l’Amministrazione Festa può contare su un piano che porterà il Comune ben oltre l’obiettivo dell’uscita dal Predissesto. Bensì, al ripianamento strutturale di tutti i conti dell’ente. Un percorso che potrebbe ricevere un’ulteriore e forte accelerazione, anche temporale, laddove il Governo accolga la proposta dell’Anci stanziare appositi finanziamenti, come ha già fatto per i Comuni al di sotto dei 35.000 abitanti e per le grandi città.
La proposta dell’ente ha ottenuto anche il via libera dei revisori dei conti. Il Patto con il Governo ora dovrà passare in Consiglio comunale per la ratifica della massima assise cittadina e per la firma con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«In soli 4 anni, e nonostante il Covid, abbiamo portato di fatto il Comune di Avellino fuori dal piano di riequilibrio pluriennale del Predissesto. – dichiara il sindaco, Gianluca Festa – Si tratta di un’altra grande conquista, che premia il lavoro svolto sin dal primo giorno da questa Amministrazione e dagli uffici dell’ente. Attraverso il Patto con il Governo, raggiungeremo un obiettivo molto più ambizioso di quello che ci eravamo posti con la strategia del Pre-dissesto: risanare strutturalmente – sottolinea la fascia tricolore – tutti i conti dell’ente. Un traguardo impensabile prima del nostro insediamento».
«Di fatto – spiega l’assessore alle Finanze, Vincenzo Cuzzola, siamo già usciti dal piano di riequilibrio. Ora, ripianeremo l’intero disavanzo dell’ente. Se, infatti, con il Predissesto abbiamo azzerato la massa passiva, che era una voce del disavanzo, attraverso il Patto con il Governo, raggiungeremo l’equilibrio strutturale dei conti, riportando completamente in bonis il Comune di Avellino e andando in avanzo.
Raccogliamo così i frutti del lavoro svolto in questi 4 anni – chiosa l’esponente dell’esecutivo di Piazza del Popolo – che ci ha entusiasmato e spinto verso obiettivi più ambiziosi».