Prosegue l’impegno dell’Unifortunato in quella operazione delicata e al tempo stesso spasmodica che è il recupero della memoria che di questi tempi si presenta quanto mai necessaria. Al Professore Palumbo il compito di presentare alla platea dell’auditorium del Seminario Arcivescovile, zeppa di ragazzi, Lia Levi, giornalista scrittrice e testimone della Shoah, cui riuscì a sfuggire riparando presso un collegio cattolico dopo l’8 Settembre.
Un’ebrea laica, un’ intellettuale, che ha inteso affrontare quell’orrido attraverso il racconto, il romanzo. “Ognuno accanto la sua notte” è solo l’ultimo dei suoi lavori, ambientato al tempo delle leggi razziali nel 1938. Le storie intrecciate di più persone, assai diverse tra loro, ma unite da un destino comune nell’ambito di una vicenda epocale quale sarà, da li a qualche anno, l’ecatombe dell’Olocausto. Ed è proprio la letteratuta, ad avviso di Lia Levi, una delle chiavi di lettura per comprendere l’immanità della pagina più buia dell’umanità
La performance dei ragazzi del Liceo Guacci e della Compagnia Balletto di Benevento capitanata da Carmen Castiello ha aperto la mattinata e proprio ai ragazzi s’èì rivolto il Rettore Acocella richiamandoli al dovere della testimonianza e a vivere la loro bella stagione della gioventù contribuendo alla costruzione della verità e della memoria.