Domenica 7 maggio la “staffetta dell’umanità per la pace” ha attraversato l’Italia, da Aosta a Lampedusa, segnata dai colori dell’arcobaleno, “per camminare insieme, unire l’Italia contro la guerra in Ucraina, per riaccendere la speranza”.
L’appello lanciato da Michele Santoro aveva raccolto decine di firme, da Alessandro Barbero a padre Alex Zanotelli, da Ginevra Bompiani ad Ascanio Celestini, da Fiorella Mannoia a Moni Ovadia, da Vauro Senesi a Elio Germano, Massimo Cacciari, ed è stato poi condiviso con alcuni sindacati e leader politici.
L’iniziativa ha una valenza politica, contro scelte e posizioni sbagliate, prese dall’Italia e dall’Europa: si chiede che l’Italia diventi perno nella mediazione e nell’opera diplomatica, contro l’invio di armi. Gli organizzatori hanno ribadito che dopo più di un anno di guerra in Ucraina “mettere fine al massacro, e dare inizio a una trattativa, restano parole proibite”.
Si puntava a coinvolgere 4.000 persone in tutta Italia, così da coprire ogni chilometro del tracciato. Si stima che abbiano aderito almeno 20.000 persone, in maniera spontanea, nel silenzio dei principali organi di informazione.
Benevento si è presa i suoi chilometri di pace aderendo all’appello promosso da Servizio Pubblico e dalla Compagnia dei Cammini, che ha studiato il percorso e le tappe. Strada facendo i diversi marciatori si sono incontrati e riconosciuti promettendosi di dare seguito ad altre iniziative di sensibilizzazione alla pace sul territorio sannita.