Un percorso condiviso per garantire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio attraverso la definizione di una prassi operativa che tuteli il paziente anziano fragile con dimissioni e ricoveri protetti.
L’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati”, diretta da Renato Pizzuti, e l’Azienda Sanitaria Locale di Avellino, diretta da Mario Nicola Vittorio Ferrante, hanno adottato il “Percorso Continuità di Cura tra l’Unità operativa complessa di Geriatria dell’Azienda Moscati e le Cure Domiciliari dell’ASL Avellino per l’integrazione ospedale-territorio”.
Il documento, redatto dai Direttori delle Unità operative di Geriatria, Nicola Vargas, e di Assistenza Anziani e Cure Domiciliari, Anna Marro, e sottoscritto dai Direttori sanitari dell’ASL Av e dell’AO Moscati, rispettivamente Maria Concetta Conte e Rosario Lanzetta, definisce i dettagli della procedura da seguire da un lato per assicurare una dimissione protetta con accesso diretto alle Cure Domiciliari Integrate dell’Asl al paziente che, in uscita dal reparto di Geriatria del Moscati con patologia stabilizzata, necessita ancora di assistenza sanitaria o sociale effettuabile a domicilio; dall’altro, individua un percorso preferenziale, senza l’accesso in Pronto soccorso, per gli anziani in carico alle Cure Domiciliari dell’Asl che hanno bisogno o di un ricovero breve per la riacutizzazione di una patologia cronica (e per i quali l’Azienda Moscati ha riservato due posti letto in Geriatria), o di effettuare esami strumentali complessi, prestazioni e terapie non eseguibili a domicilio. Entrambe le procedure, che presentano modalità operative specifiche e ben definite – dai criteri per individuare i pazienti fragili da immettere nel percorso, a quelli di accesso/dimissione/trasporto dell’anziano; dai soggetti responsabili della presa in carico, agli strumenti di comunicazione da utilizzare -, prevedono il coinvolgimento diretto anche del Medico di Medicina Generale.
Obiettivo chiaro del Percorso approvato e adottato dalle due Aziende è di rendere concreta la collaborazione tra sanità ospedaliera e territoriale, per agevolare l’ancora troppo farraginoso iter diagnostico-terapeutico-assistenziale-riabilitativo collegando in maniera virtuosa le maglie di una rete di servizi in parte già a diposizione dei cittadini.