In contrada Pianelle nell’area Pip di Sassinoro si ripete la stessa scena da tempo, la comparsa di liquido scuro e a tratti schiumoso che fuoriesce dai tombini e si espande sul tracciato che finisce a valle, dove al di sotto scorre il fiume Tammaro. La zona non a caso è la stessa dove è in funzione l’impianto di compostaggio, oggetto di polemiche e malumori da parte dei cittadini e del comitato “Rispetto e Tutela del Territorio”che negli anni ha intrapreso una lunga battaglia legale.
La preoccupazione secondo i rappresentanti del Comitato Civico, riguarda il cattivo funzionamento dell’impianto che non rispetterebbe le normative legate al filtraggio, motivo per il quale si avvertono olezzi irrespirabili.
Il fenomeno non è così sporadico, e anche se lo fosse non sarebbe meno importante visto che si tratta di liquidi non propriamente limpidi che emanano anche un fortissimo odore capace di raggiungere non solo il borgo di Sassinoro, ma anche la vicina Morcone e comuni del confinante Molise.
Dal Comitato, il grido d’allarme vuole sottolineare il potenziale rischio inquinamento per la falda acquifera che finisce nella diga di Campolattaro, per la cui potabilizzazione sono stanziati bel 700 milioni. Continua quindi l’opposizione degli attivisti al metodo di funzionamento dell’impianto, e la richiesta di trasparenza e sostegno da parte delle istituzioni.
