Su Piazza Cardinal Pacca l’Amministrazione comunale di Benevento non recede: sarà il terminale per i bus turistici senza se e senza ma, così come non recede sul lapidarium ai piedi dell’Arco di Traiano. Ed è un atteggiamento legittimo, sia chiaro, ogni amministrazione ha il sacrosanto diritto di avere un’idea di città da portare avanti. Ce l’ha avuta le giunte di destra all’epoca di Viespoli e poi D’Alessandro, le ha avute Fausto Pepe ed è normale che le abbia anche Mastella. Ragione per cui Piazza Santa Maria diverrà un terminal per i bus turistici una volta ultimati i lavori.
Lavori che però potrebbero prevedere tempi assai lunghi e non perchè le opposizioni imastiscano manovre di sbarramento straordinarie ma per il solo fatto che le operazioni di sbancamento potrebbero, come è molto probabile, portare in emersione vestigia classiche in un zona di Benevento ad altissima densità archeologica. E proprio da qualche ora la Soprintendenza è al lavoro per scandagliare il sottosuolo con due squadre di archeologi e relartive maestranze che armate degli strumenti classici del mestiere stanno cominciando a valutare la situazione.
Fino ad ora, ma siamo davvero alle battute iniziali, non è emerso nulla di apprezzabile se si eccettuano i probabili basamenti dei palazzi che un tempo si ergevano nella piazza e rasi al suolo dai bombardamenti dell’ultima guerra. Potrebbero però essere proprio i probabili ritrovamenti a rallentare le operazioni un pò come è successo a Piazza Piano di Corte “per cui tanto reo tempo si volse” e i cui risultati degli interventi realizzati hanno finito per scontentare tutti, compreso chi aveva individuato nel muro riemerso dalle viscere della piazza una parte del Palatium longobardo, forse. Insomma, “tirare dritto” senza concertazione è vizio acclarato dell’Amministrazione che mostra una certa idiosioncrasia per il confronto che non vuol dire incapacità decisionale ma al contrario allargare gli orizzonti senza snaturare la propria idea di città.