Una data che continua a dividere laddove sarebbe opportuno che unisse. Il 25 Aprile è la pietra angolare della nostra Repubblica, la data cardine da cui è nata la nuova Italia sulle macerie della guerra fascista, ma che dopo 78 anni non è unanimemente considerata tale. La Destra nostalgica del Ventennio non ha mai inteso parteciparvi ritenendola la data della definitiva sconfitta, politica e militare, al cospetto della lotta partigiana e della Resistenza epressione delle forze di sinistra.
Un grosso errore ma questo è il Paese dalle lunghe transizioni e ciò spiega come un presidente del Senato preferisca Praga ad una normale presenza in Italia, come seconda carica dello Stato, per celebrare il giorno della Liberazione ma in salsa ceca. Insomma, un pastrocchio cui La Russa dovrebbe dare qualche spiegazione maggiore ad una forse attonita opinione pubblica.
Tornando a noi e alle nostre latitudini domani ci saranno tutti al corteo che da piazza Ordini si snoderà lungo Corso Garibaldi. Ci sarà anche il sindaco Mastella, che avrebbe assicurato la sua presenza, sotto l’egida della Costituzione e contro tutti i fascismi di ieri e di oggi per preservare la libertà che non è un dato di fatto scontato. Amerigo Ciervo, presidente dell’Anpi del Sannio.