“Carissimi, Gesù Cristo è la nostra pace, colui che di due ha fatto un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che divideva uomini e popoli, cioè l’inimicizia. Egli è dunque venuto ad annunciare pace sia ai vicini che ai più lontani. Per mezzo di lui, tutti gli uomini possono presentarsi al Padre in un solo Spirito (Ef 2,14.17-18).
Spesso non c’è pace, purtroppo, tra nazione e nazione, ma tante volte non c’è pace neanche tra persona e persona, tra famiglia e famiglia, neppure tra i membri di una stessa famiglia… Possa davvero, la Persona del Cristo, irrompere allora con forza nella nostra vita per fare di noi, di ognuno di noi, dei veri operatori di pace (Mt 5,9), capaci di sedare inimicizie e discordie, di riportare l’unità dove c’è divisione, di restituire concordia dove ci sono liti e contese.
Una preghiera ben conosciuta recita, tra l’altro: “Dove c’è odio, che io porti l’amore; dove c’è offesa, che io porti il perdono; dove c’è discordia, che io porti l’unione; dove c’è l’errore, che io porti la verità; dove c’è il dubbio, che io porti la fede; dove c’è disperazione, che io porti la speranza; dove ci sono le tenebre, che io porti la luce; dove c’è tristezza, che io porti la gioia…”. Possa, tutto ciò, compiersi nella nostra vita. A tutti auguro una santa Pasqua, una Pasqua di pace, e di vero cuore vi benedico”.
(Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento)