Sulla futura gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Irpinia è bagarre dopo il parere negativo della Corte dei conti arrivato all’Ato nella serata di ieri. Per chi era già contrario al percorso individuato dall’ente d’ambito, come il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, il responso non è una sorpresa. E quindi, a maggior ragione torna in ballo l’opzione alternativa presentata durante l’assemblea dei sindaci di venerdì scorso, che prevede da parte dei Comuni dell’ambito l’acquisizione di almeno il 51% di IrpiniAmbiente, continuando, così, di fatto, il servizio con l’attuale gestore che da partecipata di Palazzo Caracciolo, diventerebbe a maggioranza delle quote di proprietà degli enti locali.
Rispetto al parere della Corte di conti, però, l’Ato rifiuti di Avellino dà un’altra versione, in base alla quale avrebbe superato i rilievi con la costituzione della società a cui sarà affidato il servizio. Per questo motivo, in tarda mattina presso la sede di Collina Liguorini si è svolta la conferenza stampa indetta dal presidente Vittorio D’Alessio che ha illustrato i singoli punti del responso della magistratura contabile, spiegando perché lui stesso, i consiglieri di maggioranza e la struttura tecnica dell’ente d’ambito li ritengono già bypassati. Ieri, infatti, dopo il consiglio per l’approvazione della costituzione della Irpinia Rifiuti Zero spa, e la formalizzazione dell’atto notarile, si è ritenuto che non fosse più necessario procedere con la seconda assise convocata a distanza di poche ore per l’affidamento. Ora, secondo D’Alessio, servirà solo una deliberazione per motivare le scelte seguite sul percorso per chiudere la partita. Intanto, il presidente si dice pronto ad un tavolo con i sindaci per analizzare ogni aspetto.