La guerra russo-ucraina vista da un’angolazione diversa rispetto al racconto cui ci hanno abituati i mezzi di informazione e la visione di politologi ed intellettuali. E’ quella di Emiliano Brancaccio che non fa alcun mistero di definirsi marxista e di essere controcorrente rispetto alla vulgata generale e di archiviare questa una contesa all’interno del nuovo ordine capitalista. E infatti nel suo libro “La guerra capitalista”, presentato al Demm di Piazzetta Vari nell’ambito del sesto ciclo di seminari organizzati dall’Anpi di Benevento, Brancaccio affronta la questione partendo dalla considerazione che il “topos” ucraino è solo uno scenario bellico come i tanti che insanguinano il mondo ma la logica che sovraintende al tutto è la stessa; la ragione economica dei conflitti.
Al Rettore Canfora l’onere di presentare il lavoro dell’economista. Per Canfora l’analisi è opportuna ma su tutto reputa irrinunciabile il ritorno allo status quo ante il 24 febbraio e il ripristino della legalità internazionale: senza quella componente, osserva il Magnifico, ogni altro ragionamento appare debole nel contesto del quadro complessivo dei problemi.