La diga di Campolattaro entra di diritto nei ragionamenti del ministro delle Infrastrutture Salvini che oggi ha fatto visita al cantiere dell’Alta Capacità a Ponte. L’acqua della diga è la chiave di volta dell’intero sistema idrico sannita che non pochi problemi sta contando a causa delle forti perplessità di molti sindaci, ricorsi al tar, pareri negativi della Corte dei Conti. Ma di tutto questo Salvini e forse anche il Governatore De Luca ne sanno assai poco. Il ministro però è risoluto
E lo è anche De Luca che magari sa poco dei contorni, sa ancora meno del problema tetracloroetilene ma ripete a mantra che la diga è il più grande investimento della Campania degli ultimi 50 anni, 700mln, in parte quota Regione in parte quota PNRR
E tuttavia si opina che si ignori il fatto che la sponda nord sia a rischio frana, così come dice una perizia costata 173mila euro alla Provincia, a cura degli studi Speri, KR e I.Pro nella quale si dice che c’è una frana lenta ma attiva sulla sponda destra e che può causare l’ostruzione del sistema di svuotamento dell’invaso con gravi conseguenze. Lo va continuamente affermando Altrabenevento secondo la quale su sollecitazione della Direzione Generale Dighe il 23 dicembre 2022 l’amministrazione provinciale di Benevento ed ASEA il hanno chiesto allo Studio Speri di estendere la perizia al versante superiore della frana ma i tecnici il 27 febbraio hanno comunicato che occorre uno studio approfondito con misurazioni ed indagini specifiche che durerà almeno fino a settembre 2023. Ma la Regione assicura che gli appalti cominceranno a giugno forte di uno studio presentato al Ministero dell’Ambiente che considera “stabilizzata” la frana. Corona è perentorio. “Nel silenzio generale di politica e aqmbientalisti va modificato il progetto stabilizzando la frana; evitando la costruzione della galleria sotterranea e del potabilizzatore; captando le sorgenti per l’uso idropotabile ed utilizzando l’acqua della Diga solo per irrigare i campi.”