Torna in auge la questione del tetracloroetilene “per cui tanto reo tempo si volse” a Novembre, all’epoca dei picchi altissimi nelle acque sotterranee di Pezzapiana. Lo scontro asperrimo tra Asl e Arpac da un lato e Comune e Gesesa-Acea dall’altro contraddisrinse quelle ore cariche di polemiche e di livori tra chi accusava la presenza del picco di contaminante e chi invece ne negava addirittura l’esistenza. Mastella che beve l’acqua nella conferenza stampa del sabato fu l’emblema di quelle giornate a dimostrare anche fisicamente che il pericolo era stato scongiurato e che c’era da fidarsi: quell’acqua era garantita. Quello scontro istituzionale fortissimo, a quanto pare, non è stato metabolizzato a dovere se oggi l’Asl interviene di nuovo, a quattro mesi di distanza, sulla questione e addirittura impone l’uscita di scena di Artea in base alla mancanza di accreditamento previsto dalla norma Uni Iso / 17025, in vigore dal 2018. Artea aveva cominciato la collaborazione con il Comune di Benevento già nel 2019 ed aveva evidenziato la presenza di tetracloroetilene in un momento in cui addirittura si negava la presenza del contaminante. Ora Artea è out e al suo posto subentra Natura, società di Casoria, Napoli. Natura che sta effettuando anche i rilievi a Ponte nel pozzo in cui recentissimamente è stata trovata una quantità assai sensibile di tetra, analizzata da parte di Artea il che pone interrogativi sulla qualità dei riscontri, stando a quanto dice l’Asl. Gesesa ha però deciso di chiudere quel pozzo e di proseguire coi rilevamenti. Insomma, Asl e Arpac sembrano non avere dimenticato i giorni torridi di metà novembre e ora presentano il conto. Gesesa e per essa il presidente Russo così si destreggia difronte a queste novità.
Segue servizio