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Dimensionamento scolastico e autonomia differenziata, istituzioni in campo per “difendere” la scuola

Dimensionamento scolastico e autonomia differenziata, istituzioni in campo per “difendere” la scuola

17 Febbraio 2023 | by redazione Labtv
Dimensionamento scolastico e autonomia differenziata, istituzioni in campo per “difendere” la scuola
Attualità
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“Gli effetti dell’autonomia differenziata e della Legge di Bilancio sul sistema scolastico saranno devastanti per il Sud, soprattuto per le aree interne e per questo una mobilitazione generale”. E’ un coro unanime quello che arriva dalla Rocca dei Rettori dove tutti gli attori istituzionali del mondo dell’istruzione hanno dato vita ad un interessante dibattito sul futuro della scuola. L’ Iniziativa voluta  dal gruppo Pd del Consiglio regionale della Campania e dal consigliere sannita  Mino Mortaruolo è stata contraddistinta dall’intervento dell’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini.

La Campania, inisieme ad altre quattro Regioni governate dai democratici ha deciso di impugnare la norma sul dimensionamento scolastico inserita nella Legge di Bilancio che prevede di accorpare e chiudere le scuole che non arrivino ad almeno 900 studenti.  Il piano di dimensionamento scolastico, più che l’autonomia differenziata, deve diventare una questione meridionale – dice la Fortini – non deve essere considerata come una battaglia di una parte politica contro il Governo. Per questo con il presidente De Luca abbiamo impugnato questo comma della Finanziaria, passato tra l’indifferenza generale, che interesserà soprattutto le regioni del Sud e, in particolare, le aree interne dove i tagli dei presidi scolastici saranno pesantissimi”.

Le preoccupazioni per il futuro della scuola pubblica – spiega Mortaruolo – interessano soprattutto le aree interne come quella sannita. Per questo insieme al Gruppo PD del Consiglio regionale della Campania ho fortemente voluto questo incontro con l’Assessore Fortini per ribadire che la Regione Campania è al fianco degli Amministratori locali, dei Dirigenti scolastici, dei docenti, del personale scolastico, delle organizzazioni sindacali, degli studenti, dei genitori in questa battaglia di civiltà. Bisogna attivare, insieme, tutte le iniziative utili finalizzate a scongiurare le riduzioni irresponsabili del dimensionamento scolastico sia in termini di servizi che di personale, le quali avranno esiti allarmanti e irreversibili soprattutto nelle zone disagiate e nelle aree interne.

Portare a 900 il numero minimo degli alunni iscritti in ogni istituzione italiana, a prescindere dall’area territoriale di riferimento, – ha aggiunto Nino Lombardi, presidente della
Provincia  – significa non tenere conto delle profonde diversità socio-economiche in cui si dibatte il nostro Paese, della particolare orografia della dorsale appenninica e della storia stessa dei piccoli centri. Lo spopolamento e la desertificazioni sono realtà che caratterizzano in maniera drammatica i centri minori di tutta Italia ed in particolare del Sud da almeno due decenni a questa parte. Rispetto a tale realtà non possono essere assunti provvedimenti come quelli che si prospettano per la Scuola pubblica. Spariranno posti di lavoro e i servizi stessi”, ha concluso Lombardi.


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