La Corte dei Conti Campania plana sulla controversa questione del distretto idrico sannita. Le polemiche che sono sorte a proposito di questa vicenda hanno contraddistinto buona parte del dibattito politico degli ultimi mesi, da qiel 25 ottobre quando il Consiglio dei Trenta si insediò sotto il coordinamento di Pompilio Forgione. La Sezione Controllo, con pronuncia del 15.02.2023, boccia l’atto deliberativo di partecipazione alla costituenda società Sannio Acque S.r.l. e vanifica l’azione di Forgione e quella dei comuni che vi hanno aderito. Ancora una notizia negativa per il sindaco di Benevento Mastella e anche per il Governatore De Luca, la cui diffida ai comuni perplessi aveva sollevato un vespaio di polemiche ed era stata fieramente avversata dai sei comuni che da subito avevano espresso la loro contrarietà impugnando dinanzi al Tar la delibera del distretto subendo la controffensiva del Coimune di Benevento. Ma ora questa decisione della Corte dei Conti scompagina i piani di quanti hanno probabilmente agito in fretta e furia per arrivare a definire la questione. Secondo il senatore di Fratelli d’Italia Matera la decisione non poteva essere diversa. “Si è fatto perdere tempo ai Comuni facendo approvare atti che si presentavano chiaramente come illegittimi. La Corte dei Conti affronta l’aspetto della sostenibilità finanziaria dell’operazione stigmatizzando, sostiene Matera, la mancanza allo stato di un raffronto costi-benefici che possa giustificare la partecipazione e l’uscita economica sopportata dall’ente”. Per Gabriele Corona, leader di Altrabenevento e tra i puù agguerriti antagonisti del distretto idrico sannita, “le notizie e le argomentazioni che mancano nella delibera, piano economico, convenienza, personale, che secondo la Corte dei Conti erano necessarie, sono contenute nel Piano D’ambito che ai comuni non è stato inviato perché considerato non attinente al deliberato”. Cosa accade ora? Domanda dalle cento pistole. E’ prevedibile un ricorso ma il colpo è duro da metabolizzare per il fronte della fretta.