“Si raccomanda fortemente l’esecuzione di una campagna di indagini estesa del pendio comprensiva di una mappatura dettagliata del corpo di frana (anche ben al di fuori della proprietà ASEA, di indagini geognostiche e geofisiche e di laboratorio tali da permettere di caratterizzare in maniera esaustiva la coltre in movimento e che sia, finalmente, commisurata all’importanza dell’opera”. Sono le conclusioni cui è arrivato il pool di esperti chiamato in causa dalla Provincia di Benevento e da Asea in merito al versante destro della diga di Campolattaro che è interessato da una frana “lenta ma attiva”.
I tre studi tecnici, due romani ed uno napoletano, erano stati interessati alla questione nell’ottobre del 2021 e nel maggio del 2022 avevano prodotto una relazione di 57 pagine ricca di dati e di riferimenti. La relazione, codice eleborato R017, definisce la rivalutazione sismica della sponda destra dell’infrastruttura e costituisce un punto su cui riflettere prima di approntare i lavori che preluderanno allo scavo di una galleria che passerebbe proprio sotto la spionda destra per pemettere il passaggio delle condutture fino al potabilizzatore di Ponte quando sarà. La Provincia ha eccepito che non risponde a verità l’accusa di avere sottovalutato il documento.
Il presidente della Provincia Lombardi ha concesso alla nostra emittente una corposa intervista nella quale, non senza una certa moderata irritazione, accusa di intervento ad orologeria le critiche che sono arrivate da Altrabenevento, che per prima aveva parlato dell’esistenza di questa relazione.