Negli uffici di Palazzo Santa Lucia, a Napoli, si è scritta una pagina importante per il Sannio. Regione, Provincia di Benevento, Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano e le associazione di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) hanno siglato un protocollo di intesa che prevede una cabina di regia per la progettazione degli interventi che porterà l’acqua dell’invaso di Campolattaro nei terreni nelle aziende agricole di 26 comuni sanniti.
“Quella di oggi è una vittoria di tutto il mondo agricolo del Sannio, perché da oggi sarà ben chiaro a tutti il percorso tecnico ed amministrativo che porterà l’acqua dell’invaso di Campolattaro nei terreni delle aziende agricole poste in almeno 26 comuni della provincia di Benevento e altri se ne aggiungeranno, un atto che chiude una fase di attesta durata molto a lungo e che sblocca le potenzialità del più grande lago artificiale della Campania – dice Carmine Fusco, presidente della Cia Agricoltori Italiani di Benevento. “Per la Cia si tratta dell’avvio della realizzazione di una intuizione e di una proposta che rilanciammo nel 2017, ben prima del Piano di ripresa e resilienza – ricorda il presidente Fusco – con il convegno “Cambiamenti climatici: Dall’emergenza alla prevenzione. Agevoliamo l’adattamento” tenutosi il 21 settembre di quell’anno alla Fiera di Morcone. Il progetto di massima del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la Diga di Campolattaro – che con i fondi della Regione Campania arriva ad un costo di 524 milioni di euro – prevede l’utilizzo delle acque dell’invaso per oltre il 60% della portata massima, pari a 7.600 litri al secondo, ad uso irriguo, mediante un adduttore da 21,5 chilometri. Per l’uso idropotabile è previsto un potenziale di 3.000 litri al secondo, grazie alla costruzione di un altro adduttore di collegamento con l’acquedotto molisano del Biferno per uno sviluppo di 29 chilometri.
Al Consorzio di bonifica Sannio Alifano toccherà progettare la rete di distribuzione a partire da tutti i centri che ricadono nelle aree irrigabili secondo lo studio condotto dal Centro ricerca per il supporto alla gestione del paesaggio e dell’agroalimentare dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Sei comuni ricadono già nel perimetro del Consorzio e sono Faicchio, Amorosi, Melizzano, Puglianello, Telese Terme e San Salvatore Telesino – a questi se ne aggiungono altri venti tra cui Benevento. La posizione di altri comuni sarà vagliata in itinere. Ed è proprio su questo punto che è montata nelle scorse ore la protesta dei sindaci che si sono visti esclusi. A farsi portavoce è stato il primo cittadino di Benevento Clemente Mastella con una nota stampa diffusa nella serata di ieri. La fascia tricolore in mattinata ha affrontato la questione con il vicepresidente Fulvio Bonavitacola per cercare di superare la problematica