“Se ‘o trovo a Todisco ‘o resto ‘nderra! Dingello a todisco che ci spacco ‘a faccia!” Questa è solo una delle frasi pronunciate dal presidente del Consiglio Comunale di Avellino, Ugo Maggio, nei confronti dell’ex consigliere regionale Francesco Todisco, anch’egli in aula per assistere all’assise sullo stadio, che hanno fatto il giro dei social suscitando un certo scalpore. A riportarle in un post è lo stesso delegato del governatore De Luca sull’Alta Velocità, con tanto di registrazione dei passaggi salienti andati in onda online, in quanto nel riferirle al sindaco Festa, Maggio aveva lasciato il microfono aperto. Minacce palesi, insomma, dopo che pochi istanti prima la consigliera comunale Iannuzzi, che politicamente fa riferimento a Todisco, assieme ad altri suoi colleghi della minoranza, stava reclamando per ottenere il rispetto del regolamento al fine di poter presentare i propri emendamenti al deliberato consiliare sulla questione del “Project Financing” dello stadio Partenio-Lombardi. Da questo antefatto, a quanto pare, sarebbe scaturita la reazione scomposta del presidente dell’assise. Rispetto alla quale Todisco chiede al Prefetto di Avellino di intervenire e a tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza, di attivare l’istituto della sfiducia. “Mai ascoltate in aula, anche nei momenti di massimo scontro politico, tali espressioni minacciose – dice – spero che Ugo Maggio ne tragga le conseguenze, dimettendosi dalle funzioni che riveste”.
Ed ecco la replica: “Rispetto a quanto accaduto, sento di porgere le mie più sincere scuse all’amico Francesco Todisco, ai consiglieri tutti e alla città. Dopo molte ore di Consiglio comunale, e dopo essere stato oggetto di ripetuti e durissimi attacchi, soltanto per essermi impegnato far rispettare il regolamento consiliare, probabilmente anche a causa della stanchezza, mi sono purtroppo abbandonato ad espressioni che in nessun modo fanno parte della mia maniera di parlare, di pensare e di agire. La mia storia personale e politica testimonia meglio delle parole che condanno da sempre ogni forma di violenza, sia fisica che verbale, e che nutro profondo rispetto per l’altrui opinione e per tutti i rappresentanti politici presenti all’interno del Consiglio comunale o esterni ad esso”.