Atteso per domani 23 gennaio alle 10 il verdetto del GUP del Tribunale di Benevento che dovrà decidere sul rinvio a giudizio a carico dei 30 indagati e la società Gesesa, in riferimento alle indagini della Procura della Repubblica di Benevento sull’inquinamento prodotto dai depuratori gestiti, l’affidamento dell’incarico di Gestore Idrico Integrato e la progettazione del nuovo depuratore. Ne da notizia Altrabenevento secondo la quale “una parte corposa della richiesta di rinvio a giudizio si riferisce alle analisi effettuate da Tecno-Bios srl che per conto di Gesesa esaminava le acque prodotte dai depuratori.”
“La Procura della Repubblica”, prosegue la nota di Altrabenevento, “contesta a Piero Porcaro, titolare della Tecno Bios e ai suoi dipendenti Antonio Pisanti , Rosanna Cocozza, Massimo Messere e Anna Pontillo i reati di “Falsità ideologica in certificati commessi da persone esercenti un servizio di pubblica necessità– art. 481 codice penale; “Falsità in registri e notificazioni– art. 484 c.p.”; “Favoreggiamento personale– art. 378 c.p.” perché omettevano di comunicare i risultati degli esami che attestavano la gravità della ecotossicità dei depuratori gestiti da Gesesa; trasmettevano a Gesesa certificati di analisi compilati falsamente; lasciavano spazi vuoti nel sistema informatico al fine di far risultare l’accettazione in giorni diversi da quelli effettivamente eseguiti; aiutavano i gestori di Gesesa a conseguire l’impunità delle condotte di inquinamento ambientale e di frode in pubbliche forniture. Domani il GUP deciderà se tutti i predetti imputati dovranno essere rinviati a giudizio per accertare la responsabilità penale dei fatti contestati.”