Nuovo fronte per Altrabenevento. Nuovo si fa per dire trattandosi di Servizio Idrico Integrato, argomento su cui Gabriele Corona ha più volte incentrato la propria attività di indagine. La diffida inviata dal presidente della Regione De Luca sul rispetto dei tempi per la costituzione della nuova società pubblico-privata ha attirato di nuovo l’attenzione dell’associazione che parla, senza mezzi termini, di illegittimità dell’azione di Palazzo Santa Lucia. E chiede spiegazioni a Pompilio Forgione, il coordinatore del distretto sannita dell’EIC, che secondo Altrabenevento “approva da solo schemi di delibere e di statuto riferiti anche a documenti inesistenti e pretende che i Comuni li approvino con urgenza”. “Egli ha scritto ai sindaci Sanniti per sollecitare l’adesione alla nuova società a capitale misto che dovrebbe garantire la fornitura idrica e la depurazione in tutto il Sannio.
Forgione ieri ha inviato anche lo schema di delibera e di statuto della nuova società che i 78 consigli comunali del Sannio dovrebbero approvare, “quanto prima” e comunque entro il 20 gennaio, come ordinato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commissario per l’affidamento di tali servizi ai gestori unici di ogni distretto.
Ma Forgione dimentica di non avere il potere di decidere da solo i documenti che ha trasmesso ai sindaci che, peraltro, fanno riferimento al Piano d’Ambito Sannita e al Piano Economico Finanziario della nuova società che nessuno ha mai approvato.
E’ evidente che i Consigli Comunali non possono approvare delibere che attestano la esistenza di documenti che invece non ci sono.
Ma è evidente pure che finora il Piano d’Ambito, da approvare ancora prima della delibera con la quale il Consiglio di distretto dell’EIC ha deciso ad ottobre la costituzione della società pubblico-privata per la gestione del servizio, non è stato neppure discusso perché prevede una grossa novità: alla città di Benevento sarà tagliata la fornitura di acqua del Biferno che sarà sostituita da quella pessima della diga di Campolattaro (acqua piovana con reflui delle aziende agricole non depurati e scarichi fognari abusivi) che neppure la prevista potabilizzazione potrebbe rendere paragonabile a quella di sorgente.
Lo sponsor politico di questa operazione è sempre Clemente Mastella ma siamo curiosi di sapere che ne pensano i consiglieri comunali, rappresentanti del popolo, di opposizione e di maggioranza, dissidenti compresi.