La Commissione Speciale Aree Interne della Regione Campania, convocata per oggi dal presidente Michele Cammarano, ha approvato una mozione finalizzata ad introdurre misure volte a compensare lo svantaggio degli studenti residenti nei comuni delle aree interne, agevolandone l’accesso agli alloggi universitari messi a disposizione dagli atenei”. Così il Consigliere regionale del PD e componente della III Commissione Speciale “Aree Interne” della Campania Erasmo Mortaruolo
“Nello specifico – sottolinea Mortaruolo – la mozione prevede che i bandi ADISURC, nell’ambito delle disposizioni concernenti l’elaborazione delle graduatorie degli assegnatari di alloggi universitari, attribuiscano un punteggio aggiuntivo agli studenti fuori sede residenti in quelle aree. È evidente, che l’istanza interessi pure gli studenti residenti in tutto il Sannio”.
Prosegue il Consigliere regionale: “In Campania i comuni ricompresi nelle Aree Interne SNAI sono 146, a cui si affiancano 76 Comuni elencati nell’ultima classificazione del relativo Comitato Tecnico, come aree interne in quanto classificati periferici ed ultraperiferici. Le aree interne si caratterizzano quali “aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità)” e una delle principali linee d’azione della Strategia nazionale per le Aree interne consiste nell’assicurare a tali territori “livelli adeguati di cittadinanza” nell’accesso ai servizi essenziali”.
“Gli studenti residenti nelle aree interne – precisa Mortaruolo – risultano svantaggiati nel raggiungimento delle sedi universitarie, dovendo affrontare lunghi spostamenti o sostenere i costi sempre più elevati per l’affitto di appartamenti nei pressi degli atenei scelti. Siccome ad oggi non risulta che gli avvisi di assegnazione di posti alloggio nelle residenze universitarie campane prevedano efficaci misure per agevolare l’accesso agli alloggi universitari da parte degli studenti fuori sede residenti nelle aree interne, ci siamo sentiti in dovere di sollevare la questione e predisporre questa mozione per agevolare gli studenti costretti a lasciare i propri luoghi di residenza”.
I dati Istat mostrano che, nei principali centri urbani, classificati come “poli”, a possedere un titolo di studio universitario è un residente su tre, quota che scende al 24% nei “poli intercomunali”, al 22,7% nei “comuni di cintura” (gli hinterland delle città maggiori), per poi attestarsi al 20% (un residente su cinque) nei comuni periferici, rendendo evidente la correlazione tra perifericità del territorio e ridotto numero di persone con istruzione terziaria. Sempre secondo le rilevazioni Istat, nelle province campane le percentuali di neodiplomati che si iscrivono all’università sono significativamente inferiori alla media nazionale (51,4%), e la stessa è del 44% per Benevento (con il 45,69% di diciottenni residenti nelle aree interne)”.
“I divari esistenti nell’ambito dell’istruzione – conclude l’esponente del Pd – non vanno sottovalutati, in quanto rafforzano l’esclusione di ampie parti del Paese già periferiche – geograficamente e socialmente – e le allontanano ulteriormente dalle aree urbane, dove il livello di istruzione è più elevato.
Il futuro dei nostri giovani dipende sempre di più dal loro capitale culturale e l’accesso all’istruzione universitaria nelle aree interne è un elemento di fondamentale importanza per diffondere un bagaglio culturale che potrebbe tradursi in un fattore di sviluppo anche economico e sociale dei comuni e contrastarne lo spopolamento. Un incremento del numero di laureati nelle aree interne gioverebbe a tutta la Regione Campania, che per numero di giovani laureati è agli ultimi posti in Italia, a sua volta penultima nell’Unione europea”.
Sull’argomento è interventuto anche l’altro consigliere sannita Gino Abbate che sottolinea”l futuro dei giovani e quello dei nostri territori dipende sempre di più dal livello di preparazione e specializzazione del capitale umano di cui disponiamo. E’, dunque, fondamentale garantire a tutti la stessa facilità di accesso all’istruzione”.