Vicenda “marmi”, il post del sindaco di Cautano: “Stop alle polemiche, agire insieme per il bene del territorio”
Attualità
Sul caso “marmi” scoppiato nelle ultime ore che ha visto uno scambio di battute al vetriolo tra il sindaco di Vitulano Scarinzi e il presidente dell’Ente Parco del Taburno Costantino è intervenuto il primo cittadino di Cautano Alessadro Gisoldi che in un post su facebook scrive quanto segue
“A seguito delle polemiche di questi giorni su una recente trasmissione della RAI ritengo opportuno intervenire pubblicamente. Premetto di nutrire la massima stima per i vitulanesi come per tutti gli abitanti della nostra valle, ogni cittadino ha il sacrosanto diritto di manifestare il proprio pensiero ma con rispetto e ragionevolezza, sono inoltre convinto che chi ricopre ruoli istituzionali come il mio ha il dovere, qualora ne fosse a conoscenza, di esprimere immediatamente il proprio dissenso per quegli interventi che esulano dal civile confronto
“In tutti gli incontri ufficiali e non, ho sempre ribadito il massimo apprezzamento per il costante lavoro di valorizzazione ambientale e geologico che sta portando avanti da qualche anno Vitulano. E’ pur vero che geograficamente è senz’altro più semplice gestire una montagna di cui si è quasi totalmente proprietari e collegata da una sola arteria stradale, ma ciò non sminuisce l’impegno ammirevole dei vitulanesi.
Tuttavia diverso è il discorso per territori come quello di Cautano e degli altri comuni del Parco dove invece è anche geograficamente necessario unire, coordinare e condividere qualsiasi tipo d’intervento nella gestione e nella promozione del territorio. Questo è proprio il compito del Parco Regionale Taburno Camposauro, lavoro da svolgere tra mille difficoltà, come si evince da queste ultime polemiche”
Chiunque stia leggendo queste righe non può non riconoscere che il Parco ha vissuto due fasi nella sua storia ormai ventennale: i tanti anni prima e quelli dopo la nomina dell’attuale Presidente il dott. Costantino Caturano. Oggi il Parco non è più “questo sconosciuto”, c’è molto ancora da fare è vero, ma finalmente abbiamo una guida che con competenza si sta impegnando incessantemente combattendo spesso anche contro dannosi campanilismi.
Ai vitulanesi chiedo di unire e non dividere così come quando uniti convivevamo tutti nello Stato di Vitulano, e parliamo anche del periodo storico in cui fu realizzata la Reggia di Caserta seconda metà del 1700.
Nel libro”Manoscritti di Luigi Vanvitelli nell’archivio della Reggia di Caserta 1752 – 1773” il Vanvitelli nella lettera del 22 Maggio 1766 inviata a Carlo di Borbone committente dell’opera, quando accenna alla “specie di pietra” fa giustamente riferimento a “Vitulano”, ma non al territorio del Comune di Vitulano come lo vediamo oggi, bensì al territorio dello Stato di Vitulano, quello che lui vedeva allora. Lo Stato di Vitulano comprendeva infatti sette università tra cui Cautano, Cacciano, Tocco, Campoli, Foglianise, ecc.., intese anch’esse non come oggi ma come unione di villaggi o casali con presenza di chiese e/o cattedrali dove si impartiva la conoscenza.
Tutto questo si evince chiaramente nel “Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli” redatto dal Regio Bibliotecario Lorenzo Giustiniani nel 1805, documento conservato presso la Biblioteca Nazionale di Torino. Nel dizionario vengono specificati i confini dello Stato di Vitulano, le sette università con i rispettivi casali e si fa riferimento alla pietra utilizzata nella Reggia di Caserta. Successivamente, con l’istituzione dei Comuni della valle e dei loro confini (inizio 1800), alcune cave utilizzate dal Vanvitelli sono rientrate nell’attuale territorio del Comune di Vitulano ed altre in quello del Comune di Cautano.
Da quanto riportato sopra è quindi corretto indicare quale provenienza delle pietre utilizzate dal Vanvitelli nella Reggia di Caserta in due soli modi: Marmi dello Stato di Vitulano (comprendente anche Cautano-Cacciano) oppure Marmi di Vitulano e Cautano (riferendosi ai comuni odierni).
Un po’ di storia solo per fare chiarezza senza polemica alcuna, resta invece la speranza personale di vedere uniti i nostri Comuni e, con la stessa veemenza che traspare nei post di questi giorni, lottare INSIEME per dare un futuro a questa terra dal nome: Valle Vitulanese oppure Stato di Vitulano oppure Parco Regionale Taburno Camposauro, un dettaglio che per me, consentitemi, non ha nessuna importanza.
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