L’alta pressione dei prossimi giorni e il fumo provenienti dai fuochi d’artificio che tradizionalmente vengono accesi per l’arrivo del nuovo anno potrebbe rendere pessima la qualità dell’aria. L’allarme arriva dall’Osservatorio di Montevergine che auspica provvedimenti da parte dell’autorità preposte. Di seguito il post apparso sul profilo Facebook
“Il passaggio di consegne fra il 2022 ed il 2023 avverrà in uno scenario meteorologico molto critico e preoccupante”.
A partire da domani, sui bacini centrali del Mediterraneo si affermerà un’area anticiclonica, che avrà un duplice effetto:
– quello di inibire i movimenti verticali dell’aria, favorendo l’instaurarsi di inversioni termiche al suolo e in quota;
– quello di ridurre fortemente anche i movimenti orizzontali dell’aria, complice l’assenza di gradienti di pressione di apprezzabile rilevanza.
A causa di tale scenario atmosferico, le giornate di sabato, Domenica e lunedì saranno dunque da “bollino nero” sul fronte della qualità dell’aria.
Analogamente a quanto avvenuto nel recente passato in situazioni paragonabili a quella appena descritta, la concentrazione di PM10 potrebbe superare “agevolmente” la soglia dei 100 microgrammi su metro cubo in molte località campane, tra cui, ahinoi, rientra anche l’avellinese. E non stiamo parlando di picchi isolati, ossia circoscritti nel tempo, ma di valori medi giornalieri.
Ci chiediamo, con non poca preoccupazione, se le istituzioni siano state adeguatamente informate di quanto si prospetta nei prossimi giorni (si tratta, peraltro, di una tendenza meteorologica delineata in maniera molto chiara dai modelli di previsione numerica sin dalle festività natalizie).
Divieto assoluto di abbruciamenti in tutta la Regione, divieto assoluto di utilizzo di fuochi d’artificio, botti e petardi, obbligo di indossare la mascherina (almeno nelle aree più a rischio), dovrebbero essere, a nostro avviso, i provvedimenti minimi da adottare per mitigare, almeno in parte, le conseguenze sulla nostra salute del ristagno degli inquinanti atmosferici.
Sarebbe inoltre il momento che si intraprendano, a livello regionale e nazionale, iniziative concrete per ammodernare gli impianti di riscaldamento, che in questo periodo dell’anno rappresentano la prima fonte di inquinamento.
Dal canto nostro, ci auguriamo che chi leggerà questo messaggio possa, nel suo piccolo, fare la propria parte.