Cinque sforamenti consecutivi dei valori delle polveri sottili. Per Benevento arriva una bocciatura dal bollettino settimanale Arpac, l’agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, che attraverso le proprie centraline collocate in tutta la regione, monitora la qualità dell’aria. E quella natalizia non è stata solo un’aria di festa per il capoluogo sannita, perchè dal 21 al 25 dicembre la stazione istallata nella centralissima Via Mustilli ha registrato valori di Pm10 sopra i 50 microgrammi per metro cubo. Concentrazioni oltre la soglia di legge. Cinque giorni consecutivi ai quali va ad aggiungersi anche il valore oltre soglia del 7 dicembre.
Sforamenti sono stati registrati anche dalle altre due centraline: quella nella Zona industriale (10 dicembre) e quella nei pressi dello stadio Ciro Vigorito (21 dicembre). In questi ultimi due casi, però, l’ultimo aggiornamento risale allo scorso 21 dicembre. Come sempre difficile, ma non impossibile risalire alle cause: sicuramente l’alta pressione di questi giorni associata ad una scarsa ventilazione ha favorito e favorisce l’accumulo degli inquinanti. Ma siamo sempre a dicembre e quindi anche il ricorso ai riscaldamenti potrebbe aver contribuito agli sforamenti.
Una situazione leggermente migliore ad Avellino, dove la centralina della scuola V Circolo Didattico, nell’ultima settimana, ha registrato valori di Pm10 oltre la soglia in due occasioni: il 20 e 21 dicembre. Un altro sforamento si è verificato il 6 dicembre mentre nella stazione vicina, quella della scuola Alighieri, la qualità dell’aria è risultata pessima il 10 dicembre.
Gli ultimi dati vanno ad alzare il numero dei giorni di sforamenti, ma sia per Avellino che per Benevento siamo al di sotto dei 35 giorni annui consentiti dalla legge. Considerato che ci troviamo a pochi giorni dalla fine dell’anno entrambe le città rientraranno nel range stabilito dalle autorità preposte. Il che per Avellino rappresenta una novità: i report di Mal’aria di Legambiente più volte hanno inserito il capoluogo irpino nella “black list” della qualità dell’aria.