In netta controtendenza rispetto all’andamento generale crollano del 2,2% le ore lavorate in agricoltura a conferma delle difficoltà del settore che deve affrontare gli effetti del mix esplosivo tra aumento dei costi e cambiamenti climatici che hanno tagliato i raccolti.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel terzo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che evidenzia un aumento delle ore lavorate per l’insieme dell’economia (+2,7%).
A rischio ci sono le forniture alimentari anche per la difficoltà di reperire manodopera nelle campagne. Una situazione che va affrontata nella manovra – precisa la Coldiretti – con le formule più adeguate che garantiscano maggiore semplificazione per le imprese e le necessarie tutele per i lavoratori agricoli attraverso il confronto con le Istituzioni e i sindacati.
Ma – conclude la Coldiretti – occorre anche emanare immediatamente il decreto flussi 2023 per l’ingresso regolare di almeno centomila lavoratori migranti stagionali necessari al settore agricolo già dai primi mesi del nuovo anno per garantire la manodopera nei campi, combattere il caporalato, potenziare la produzione di cibo dell’Italia e difendere la sovranità alimentare nazionale.