Alla vigilia della convention ala Piccolo Tetaro Libertà indetta dal PD, da Città Aperta e da Civico 22 si registra una nota a firma congiunta Libera, Acqua Bene Comune, AltraBenevento nella quale si torna a fare riferimento alla contaminazione dei pozzi e alla possibilità che l’acqua del Biferno possa essere erogata anche alla parte bassa di Benevento. Il comunicato a tre voci attacca Gesesa che ad avviso dei latori Martino, Seneca e Corona “tenta di rassicurare gli utenti con la solita campagna pubblicitaria ma non pubblica sul proprio sito i dati sulla qualità dell’acqua. Libera, Comitato Acqua Bene Comune e Altra Benevento annunciano altre iniziative comuni per la fornitura dal Biferno a tutta la città.
Dai verbali dei prelievi e dai rapporti di prova di ASL e ARPAC, prosegue la nota, risulta che effettivamente dal 15 al 18 novembre il tetracloroetilene da tempo presente nella falda di Benevento, ha superato di gran lunga anche la soglia di potabilità.
Il Comune di Benevento e la società idrica, però, continuano a contestare gli esami effettuati nei pozzi dalle due autorità di controllo perché considerano attendibili solo i dati sulla qualità dell’acqua prelevata alle fontane pubbliche di Piazza Basile (Pezzapiana), viale S. Lorenzo e via Piccinato.
Gesesa ha finanziato la solita campagna pubblicitaria, anche a mezzo manifesti giganti, per comunicare che l’acqua della rete idrica è SEMPRE stata potabile, ma non chiarisce qual era al momento dei prelievi la percentuale di acqua buonissima del Biferno mischiata a quella dei Pozzi di Pezzapiana da tempo contaminata da tetracloroetilene e servita ai quartieri Libertà, Ferrovia, Centro storico e contrade limitrofe.
La società partecipata dalla multinazionale ACEA che vanta capacità di gestione e trasparenza, non fornisce agli utenti, neppure attraverso il suo sito internet, le informazioni su tutti i parametri relativi all’acqua servita. Infatti, da oltre un mese la “Mappa qualità acqua Gesesa” non è consultabile perché “in aggiornamento”.
Anche i dati sulla presenza di tetracloroetilene non sono aggiornati perché gli ultimi pubblicati risalgono al 27 ottobre 2022, molto prima del picco di tetracloroetilene.
Infine si nota che sempre sul sito del gruppo ACEA- Gesesa gli ultimi dati aggiornati sulla fornitura di acqua del Biferno alle varie zone della città, risalgono al 31 dicembre 2020, quasi due anni orsono.
Questo comportamento di Gesesa che il Comune di Benevento ha sempre considerato un esempio di eccellente gestione soprattutto privata del servizio idrico, non è tollerabile.
Le sue campagne propagandistiche non riescono più a nascondere l’assenza di informazioni corrette agli utenti che sono sempre più preoccupati per la fornitura di acqua contaminata da tetracloroetilene che in qualunque momento può di nuovo superare anche la soglia di potabilità.
Per questo ribadiamo che i pozzi di Pezzapiana devono essere chiusi e va estesa a tutta la città la fornitura di acqua del Biferno finora servita attualmente solo alla parte alta della città.
Sentiamo la responsabilità di ripartire dalla Piazza del 3 Dicembre, luogo in cui abbiamo riportato tra le persone le ragioni che ci hanno spinto a scegliere la strada come teatro per rivendicare le nostre istanze. Una piazza plurale, pacifica e nonviolenta, solo desiderosa di cambiamenti.
Ci siamo lasciati guidare dalla responsabilità della verità e sentimenti di giustizia con una visione risolutiva delle disuguaglianze. Ripartiamo da quella piazza, ad oggi ancora inascoltata e non incanalata nei solchi istituzionali da chi è deputato ad ascoltare la protesta e trasformarla, se condivisa, in concrete azioni politiche.
La città di Benevento dev’essere alimentata da una sola acqua: quella del Biferno.
IL ruolo della politica è quello di trasformare l’impossibile in possibile, con scelte chiare, trasparenti e disinteressate.”