Abbiamo scelto il silenzio, confidando in una presa d’atto di una situazione imbarazzante, ma la soglia della dignità è stata oltrepassata. Solo le dimissioni di Pino Bruno potranno rimettere la neonata Camera di Commercio Irpinia-Sannio sui binari della credibilità istituzionale.” E’ duro e senza appello l’affondo del direttore di Coldiretti Campania, Salvatore Loffreda, dopo settimane di schermaglie, di numeri legali saltati in consiglio e di sfide alla giunta.
“Non siamo in un film western – sottolinea Loffreda – dove Bruno dagli occhi di ghiaccio si dichiara pronto a difendere il fortino contro l’assalto dei pellerossa. Se la Camera di Commercio si ritrova in una condizione di ingovernabilità, le responsabilità hanno nomi e cognomi. Lo avevamo detto e ripetuto, senza spirito corporativo, che la creatura era nata male. La governance di un ente importante per le imprese e per lo sviluppo economico di due province non può scaturire da voltafaccia, da accordi sottobanco, da ammiccamenti a vicende che attengono a rapporti personali.
“La Coldiretti contesta questo costume, che è un pessimo esempio per le aree interne. Soprattutto in un momento storico di particolare sofferenza per la comunità e per il sistema produttivo, non ci si può mettere a giocare con le ambizioni personali. Pino Bruno prenda atto del fallimento di un tentativo maldestro e disarticolato. Per il rispetto che si deve ai sacrifici che le imprese stanno sostenendo e per evitare ulteriori perdite di tempo, chiediamo a Bruno di mollare il fortino, consentendo alle rappresentanze di aprire una fase nuova. Prenda atto che è finita.”