In Italia abbiamo una situazione non di crisi, ma drammatica, per quanto riguarda il personale medico e ospedaliero e in particolare per i pronto soccorsi. Non hanno fatto niente quelli di prima e non sta facendo niente il Governo attuale. Rischiamo di non poter tenere aperti i pronto soccorsi principali, quelli dove ci si salva la vita. Diventa inevitabile, non c’è altra soluzione”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine di un appuntamento a Nocera Inferiore (Salerno).
“Sono 15 anni – ha spiegato De Luca – che nessuno programma un accidente di niente. A gennaio in tutta Italia avremo una situazione di una difficoltà inimmaginabile e dovremo fare i conti con la chiusura di alcuni pronto soccorsi” perché “non ci sono i medici.
In Campania abbiamo fatto almeno 5 concorsi, ma per l’area dell’emergenza-urgenza non partecipano, e quando partecipano dopo 48 ore chiedono il trasferimento ad altre strutture ospedaliere, e non possiamo fare nulla ovviamente per impedirlo”.
Secondo De Luca “bisogna prendere delle decisioni a livello nazionale. La proposta che abbiamo fatto noi è di mettere negli ospedali a lavorare i giovani laureati già dal primo anno di specializzazione. Non c’è nient’altro da fare, altrimenti dovremo ridurci come in qualche altra parte d’Italia dove si pagano i medici a partita Iva. Questo significa in prospettiva che noi distruggiamo la sanità pubblica, perché di questo passo i medici si trasferiranno in settori privati dove guadagneranno il doppio.
C’è un problema di personale che non c’è; da un lato nessuno ha programmato l’ingresso di medici in relazione ai pensionamenti e alla mancata partecipazione alle specializzazioni, dall’altro nessuno ha immaginato di integrare i trattamenti retributivi per il personale medico pubblico”.
De Luca definisce la situazione “seria” e, per quanto riguarda i pronto soccorsi, “drammatica. Non hanno fatto niente quelli di prima – ha aggiunto – e non sta facendo niente il Governo attuale.
Nell’attuale legge di stabilità stanziano 2 miliardi, solo per l’aumento di costi energetici se ne andrà un miliardo e mezzo. Non ci hanno ancora restituito i fondi che le Regioni hanno impegnato per il Covid, il Governo ha restituito solo i due terzi, e ovviamente non avremo personale.
Non so sinceramente dove intendono arrivare. Mi auguro che perlomeno avremo un’integrazione di finanziamenti per dare condizioni retributive più dignitose ai medici impegnati nell’area dell’emergenza-urgenza, cioè i pronto soccorsi, il 118 e quant’altro. La situazione è drammatica ed è più drammatica oggi al Nord che da noi”