Gli ultimi anni sono stato davvero difficili per i giovani che hanno fatto i conti con una minore socialità e, in ambito scolastico, conosciuto una nuova forma di apprendimento: la didattica a distanza. Un metodica criticata da molti, ma necessaria in un momento di restrizioni e chiusure. Se fino ad oggi sugli effetti della pandemia e della DAD sulla didattica e sugli studenti c’erano opinioni contrastanti, ora un’indagine snocciola quali sono state le reali conseguenze. Nel Sannio l’indagine è stata condotta dall’associazione STUDIUM con i docenti delle Università del Sannio e di Salerno. Al sondaggio hanno partecipato 11 presidi e 15000 studenti delle scuole secondarie della provincia ai quali sono stati somministrati due questionari diversi.
“I risultati non sono dissimili da quelli di tante ricerche condotte nel resto d’Italia – dice Teresa Marchese dell’associazione STUDIUM – I ragazzi hanno vissuto in forte isolamento che ha determinato grossi problemi psicologici, soprattutto in quei contesti sociali difficili. E poi sul piano dell’apprendimento c’è stato un calo notevole. Ci sono delle piste di lavoro sulle quali lavori
l’intervista nel servizio che segue