La contaminazione al tetracloretilene del pozzo di Pezza Piana di Benevento, dimostra in maniera chiara quello che il Comitato Sannita Acqua Bene Comune sta gridando da tempo: l’acqua è un bene troppo prezioso per essere lasciato nelle mani del mercato e della finanza”. Cosi in una nota Giovanni Seneca
La guerra dell’acqua – prosegue la note è già iniziata perché Molise Acque ha ridotto del 10% la fornitura del Biferno ai 14 comuni sanniti e presto i cugini avellinesi potrebbero chiudere i rubinetti delle ricchissime fonti irpine, dopo l’improvvida decisione di dividere il distretto Calore Irpino. Martedì 25.10.2022 tanti cittadini hanno manifestato con padre Zanotelli, contro la scellerata delibera dell’EIC. Ma non c’è stato verso di far cambiare idea ai 30 consiglieri mastelliani del distretto Sannita, che a maggioranza assoluta hanno deliberato la vendita della metà della nostra acqua alle multinazionali. Il PD e la sua costola fedele di Civico 22, non hanno saputo fare di meglio che astenersi, lavandosene le mani, come Ponzio Pilato. Il partito Democratico non è mai stato per l’acqua pubblica e di fatto condivide la scelta operata.
La vicenda del tetracloroetilene deve avere una chiave di lettura più ampia della limitazione della potabilità. Il privato non può gestire l’acqua in maniera efficace ed efficiente, perché si preoccupa soltanto della massimizzazione del profitto e non investe un euro nelle reti idriche e nel miglioramento della qualità dell’acqua. Acea preferisce spendere pochi centesimi per le borracce da regalare nelle scuole, piuttosto che installare i dispositivi a carboni attivi ed attenuare il problema della contaminazione dell’acqua. Ci auguriamo adesso che nessun dirigente scolastico abbia ancora il cattivo gusto di far entrare i mercanti d’acqua nelle scuole, rendendosi complici dei processi di greenwashing e dando cattivi esempi ai ragazzi.
Stiamo ricevendo in queste ore centinaia di sollecitazioni a scendere in piazza da cittadini e associazioni che si vedono negato il diritto all’accesso all’acqua sicura e potabile, garantito dalla risoluzione ONU del 2010. Ricordiamo che questo è il 4° episodio in poco tempo di non potabilità verificatosi in uno dei 22 comuni serviti da Acea. L’amministrazione Mastella davanti al disastro nella gestione della risorsa idrica, farebbe bene a tornarsene serenamente a casa. Non c’è da aspettarsi nulla da questa politica e, purtroppo, chi paga il prezzo più alto sono le fasce deboli della popolazione: le persone anziane non in grado di approvvigionarsi alle autobotti ed i poveri che, presto, oltre alla luce e gas, non potranno più pagare la bolletta dell’acqua. Il Comitato Abc continua la “buona battaglia” insieme ai sindaci indipendenti della provincia di Benevento che si stanno ribellando, per dire no alla privatizzazione nei 78 comuni. Invitiamo tutte le persone di buona volontà a manifestare pacificamente con noi ed aderire alle prossime iniziative, per “difendere con i denti l’acqua del Sannio” dagli attacchi famelici delle multinazionali.