breaking news

Amici della Terra|La fiction “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” ha illustrato alcune verità nascoste sugli impianti eolici del Sannio

Amici della Terra|La fiction “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” ha illustrato alcune verità nascoste sugli impianti eolici del Sannio

8 Novembre 2022 | by Redazione Bn
Amici della Terra|La fiction “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” ha illustrato alcune verità nascoste sugli impianti eolici del Sannio
Attualità
0

La fiction “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” ha illustrato alcune verità nascoste sugli impianti eolici.
Nella puntata del 13 ottobre 2022 della fiction “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore”  trasmessa su RAI 1, sono stati divulgati in forma romanzata e al contempo veritiera, i ponderosi danni generati dagli insediamenti eolici, tra i quali il rumore assordate che perseguita chi lavora o chi vive nelle vicinanze di tali impianti; le bellezze dei paesaggi rurali trasformati in paesaggi “Infernali Danteschi” con tanto di torri d’acciaio; i tanti uccelli che annualmente vengono tritati dai rotori eolici, il consumo del suolo ecc. Gli autori di questa serie televisiva, ai quali esprimiamo la nostra gratitudine, hanno avuto il coraggio di aprire un varco nella muraglia di omertà che da decenni impedisce ai nostri concittadini di venire a conoscenza dei fatti reali nascosti dietro all’invasione delle gigantesche torri a elica innalzate su tanti crinali della penisola per produrre energia elettrica del vento. Il territorio della Provincia di Benevento è stato già massacrato dall’eolico selvaggio, ed non è immune all’installazione o al repowering di nuovi eco-mostri d’acciaio, pertanto il Club di Benevento degli “Amici della Terra” esprime preoccupazione nei confronti dei progetti di repowering che interesseranno gli impianti presenti nei territori dei Comuni di Baselice, San Marco dei Cavoti, Molinara, San Giorgio la Molara e Foiano di Val Fortore. Va precisato che il gravissimo scempio ai paesaggi italiani, agli ambienti naturali, alla fauna selvatica, con gli irreparabili danni collaterali all’immagine culturale e all’appeal turistico del “Bel Paese”, è stato giustificato dalle società coinvolte in questo settore, ricorrendo a una narrazione ampiamente discutibile. A nostro avviso, affidarsi fideisticamente a tali risorse per loro natura inaffidabili, equivale a una pericolosa illusione. Oggigiorno, moltissime industrie lucrano sulla produzione dell’energia elettrica del vento e del sole, sfruttando a loro vantaggio l’argomento della necessità urgente di liberarsi dal ricatto del gas
proveniente dalla Russia, per raggiungere l’obiettivo fantascientifico dell’indipendenza energetica. Costoro però si guardano bene dall’aggiungere che tale traguardo, potrebbe essere teoricamente raggiunto solo al prezzo di una diversa sudditanza nei confronti dei produttori stranieri di pale eoliche, tra i quali primeggia la Repubblica Cinese che è anche proprietaria delle terre rare necessarie al funzionamento delle eliche rotanti, come del funzionamento dei pannelli fotovoltaici. Nell’attesa dell’arrivo dell’improbabile Messia eolico, quale è il risultato, ad oggi?

Anche se le preziose emergenze storiche-artistiche e i paesaggi naturali di intere regioni come il Molise, la Campania, la Basilicata, la Puglia la Sicilia, sono stati già deturpati da migliaia di gigantesche torri eoliche, mentre la produzione italiana di elettricità dal vento non copre neppure l’1,5% del fabbisogno energetico totale (i consumi elettrici sono solo una fetta dei consumi totali, il 22%) Il nuovo piano Europeo REPowerEu alza ulteriormente l’asticella degli obiettivi e prevede per l’Italia che l’eolico passi da 11 GW installato al 2021 a 30 GW al 2030, questo significa che sarebbe necessario ricoprire interamente di torri eoliche uno spazio collinare pari all’intera regione Friuli- Venezia Giulia. La nostra percezione del paesaggio verrebbe praticamente imprigionata dovunque entro una gabbia di torri d’acciaio, senza che tale sacrificio arrechi il minimo vantaggio a livello planetario. Genera molto rammarico vedere che a dare finalmente voce alle istanze di gran parte del mondo della cultura e dei territori sulla questione eolica sia una fiction e non l’informazione RAI, che dovrebbe essere a servizio della comunità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *