Dopo i primi due viaggi in Ucraina – a maggio e a giugno 2022 – e la marcia nonviolenta a Kiev dell’11 luglio 2022, il MEAN-Movimento Europeo di Azione Nonviolenta tornerà in Ucraina.
Dal 24 al 26 ottobre 2022, infatti, la delegazione del MEAN sarà a Leopoli insieme ad alcuni Sindaci italiani, che hanno già dato la propria adesione ad un progetto sui “Patti di azione nonviolenta” con alcuni Comuni ucraini per la difesa nonviolenta del popolo ucraino e la futura ricostruzione.
«Costruiamo alleanze per una società nonviolenta attraverso la relazione tra le comunità italiane ed europee e le comunità ucraine dell’oblast’ di Leopoli», dice il portavoce del MEAN, Angelo Moretti, che precisa «In particolare, i “Patti di azione nonviolenta” serviranno a supportare il grande lavoro svolto dai Sindaci dell’Ucraina Ovest nell’accoglienza e nell’integrazione degli “sfollati interni”, provenienti per lo più dall’Est del paese sotto assedio. Ci occuperemo di come progettare la ripresa del turismo, dell’economia e della formazione giovanile. Non possiamo fermare la guerra, ma possiamo inventarci ogni strada per far avanzare la pace».Il MEAN è un progetto formato da 35 organizzazioni della Società civile italiana riunite per creare un ponte di dialogo solido tra Società civile europea e Società civile ucraina e, se sarà possibile, anche russa, per chiedere insieme all’Unione Europea di assumere la guida dei negoziati, perché si arrivi ad una tregua immediata.
Annotazione stampa – Le dichiarazioni dei partecipanti al viaggio a Leopoli
Gregorio Arena, fondatore di Labsus
“Ognuno di noi va a Leopoli con il proprio bagaglio di competenze ed esperienze, sperando che possano essere utili a coloro che incontreremo. Per quanto mi riguarda, porto la pluriennale esperienza mia e di Labsus in materia di amministrazione condivisa e di patti di collaborazione per la cura dei beni comuni. In particolare, vorrei proporre di usare i patti di collaborazione per la cura dei beni comuni per coinvolgere i cittadini ucraini nella ricostruzione degli spazi pubblici e delle aree verdi delle loro città e dei loro paesi.
Penso che una ricostruzione condivisa di tali beni comuni possa dare risultati migliori di una fondata unicamente sugli strumenti tradizionali (gare, appalti, progetti, etc.) sia sul piano materiale, sia soprattutto in termini di rafforzamento dei legami di comunità, del senso di appartenenza e della produzione di capitale sociale. Inoltre, poiché purtroppo “ricostruzione” fa ovunque rima con “corruzione”, usare per la ricostruzione i patti di collaborazione conviene, perché sono strutturalmente immuni dalla corruzione”
Marcello Bedeschi, coordinatore nazionale delle ANCI regionali
“Sono felice di rappresentare i colleghi di tutte le ANCI regionali d’Italia che mi hanno dato questo incarico. Sarò a Leopoli con lo spirito ereditato dalla conoscenza personale di Giorgio La Pira che ha sempre lanciato l’idea che i rapporti tra comuni e soprattutto i gemellaggi possano produrre frutti importanti per le comunità. Auspico che questo viaggio ci porti ad una stretta collaborazione con i comuni e soprattutto con i sindaci ucraini. I sindaci capiscono le realtà profonde, le difficoltà, i bisogni delle proprie comunità e sanno quali e quanti danni si creino con le bombe nelle proprie città, la distruzione, la morte. Per i sindaci è invece importante la vivibilità, sono importanti i bambini che corrono nei prati e nei giardini. Andiamo a Leopoli per sostenere questa sensibilità e per aiutare i sindaci a recuperare le forze delle loro comunità. Penso che sia importante che di questi gemellaggi si parli nella prossima Assemblea nazionale ANCI, prevista a Bergamo dal 22 al 24 novembre, anche perché il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, è stato uno tra i primi a promuovere il gemellaggio con una città ucraina martirizzata, Bucha”
Giuseppe Nobile, sindaco di Castel di Lucio (Messina)
“Oggi più che mai c’è bisogno di pace, in Europa. L’iniziativa del MEAN mi trova pienamente in linea perché è un’azione che nasce dal basso, dai territori e che vede le persone in prima linea per sostenere delle iniziative che vogliono gemellare, unire, altri territori altri comuni, altre persone. Vogliamo indurre i capi di stato verso scelte più coraggiose verso la pace. Io temo che i venti di guerra che stanno ancora interessando la nostra Europa col tempo potrebbero ancora di più inasprirsi e trasformarsi in uragani. È arrivato il momento di dire basta! Si deve aprire un dialogo che fino ad ora è stato inesistente, le controparti non si sono mai seriamente sedute ad un tavolo per contrattare la pace e interrompere questa striscia di sangue che è un vero e proprio scempio nel cuore dell’Europa. Io sono stato da sempre obiettore di coscienza, come tanti miei amici dell’Azione Cattolica con cui abbiamo maturato e condiviso la scelta alla scuola di don Milani e don Tonino Bello. Noi, dunque, che ci sentiamo europei, portatori di cultura, di democrazia e di libertà non possiamo più stare a guardare. Con i Summer camp a Castel di Lucio abbiamo avuto la fortuna di ospitare nuclei familiari provenienti dall’Ucraina e adesso vogliamo continuare a sostenere la popolazione e i sindaci ucraini che stanno ospitando i rifugiati interni. Vogliamo e dobbiamo smuovere le coscienze di chi può fermare questo conflitto”
Domenico Ruffino, sindaco di Pettineo (Messina)
“Essere amministratore di una comunità significa toccare con mano i bisogni dei propri concittadini. Per questo crediamo che sia utile avere un confronto con chi in questi mesi si trova a dover far in modo di cercare di andare incontro alle esigenze dei cittadini le cui abitudini sono state stravolte dalla guerra. Nel nostro piccolo, siamo pronti a dare il nostro sostegno ai comuni ucraini e vogliamo essere portatori di accoglienza e di aiuto a chi ha dovuto scappare dalle zone dove la guerra è in atto. Vogliamo inoltre testimoniare e dimostrare vicinanza a nome della comunità italiana che ripudia la guerra e crede fortemente nel valore della pace”
Matteo Montanari, sindaco di Medicina (Bologna)
“Ho aderito con interesse a questa delegazione perché avere l’occasione di mettersi in ascolto così da vicino è un privilegio. L’odierna ipercomunicazione fa tanto rumore, ma poca chiarezza. È importante tornare a dare dei volti alle storie di sofferenza che ascoltiamo da troppi mesi in tv e i Sindaci possono essere un tramite verso i propri cittadini”
Vania Trolese, vicesindaca di Camponogara (Venezia)
“Quando è arrivato l’invito del MEAN diretto ai sindaci e agli amministratori, con il sindaco Antonio Fusato abbiamo deciso subito di andare e che, viste le mie conoscenze nel MEAN che a Leopoli ci sarei andata io. Credo sia un’opportunità grande per capire, conoscere e cercare un modo per essere vicini a queste comunità che sono provate dalla guerra.Noi come Comune di Camponogara siamo parte dei “Mayors for Peace” e proprio in questi giorni c’è la conferenza a Hiroshima, credo che queste coincidenze non siano casuali.Penso sia importante impegnarsi in prima persona come cittadini e cittadine, come amministratori e amministratrici non semplicemente mandando degli aiuti, ma testimoniando la vicinanza, conoscendo le persone e cercando nuove relazioni e in questo il gemellaggio è un’occasione importante per conoscere, condividere, cercare quell’Europa di pace che volevano a Ventotene i nostri padri fondatori e le nostre madri fondatrici.”