breaking news

Protocollo d’Intesa carcere- Asi si potenzia con il Garante dei detenuti

Protocollo d’Intesa carcere- Asi si potenzia con il Garante dei detenuti

14 Ottobre 2022 | by Maresa Calzone
Protocollo d’Intesa carcere- Asi si potenzia con il Garante dei detenuti
Attualità
0

Questa mattina a Benevento presso la sede consortile si è proceduto  al rinnovo delle  intese fra  il Consorzio per lo Sviluppo Industriale e la Casa Circondariale di Benevento.

“Il protocollo d’intesa si potenzia con l’aggiunta del Garante per i Diritti dei Detenuti della Regione Campania rappresentato dal dr. Samuele Ciambriello. La collaborazione fra ASI e Carcere si è instaurata nel 2019 ed ha sempre avuto come obiettivo l’incentivazione di best practice a beneficio del tessuto imprenditoriale e della collettività, favorendo il reinserimento lavorativo dei detenuti (in regime di art.20/ter o.p.) ospiti della casa circondariale di Benevento. Gli scopi prestabiliti dal protocollo saranno connessi alla formazione professionale ed ai  tirocini formativi dei soggetti ristretti e rafforzeranno un patto sociale che ha già dimostrato le capacità dell’Asi nell’assolvimento alle cosiddette, corporate social responsability. Valorizzare l’impatto positivo determinato dalle buone prassi attivate e ancora a svolgersi, non ha solo mere ricadute reputazionali, ma favorisce una sostenibilità di contesto che riguarda l’intera collettività”.Ha affermato il Presidente Asi Luigi Barone.

“Il varo della Riforma Cartabia, pare finalmente aprire la strada che assegna al giudice di merito la possibilità di infliggere anche misure alternative al carcere, condannando l’imputato a un percorso punitivo-rieducativo che potrà successivamente essere rimodulato dal magistrato di sorveglianza. Attualmente, grazie alla “Legge Smuraglia”, circa 800 detenuti sono impegnati in attività professionalmente qualificanti. Molto pochi, considerando i circa 60mila reclusi nelle carceri d’Italia. Un numero risibile. In base alla legge, da qualche anno, le cooperative sociali e le imprese che desiderano organizzare attività lavorative dentro e fuori le mura delle carceri possono usufruire delle agevolazioni fiscali e contributive che questa legge concede a chi assume personale sottoposto a misura penale. Ma i problemi non mancano.  Occorre infatti comprendere che quando non c’è nessun tessuto sociale intorno al carcere, le attività non partono. Il legame con le realtà industriali esterne è importantissimo e vitale, come pure quello con le organizzazioni di volontariato. Agire dunque, dentro e fuori le mura.”Le parole di  Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale

“Le attività lavorative rivestono un ruolo fondamentale nel processo di reinserimento sociale. In questo senso è meritoria l’opera dell’Asi di Benevento che spera possa essere implementata sempre di più anche in direzione di una maggiore professionalizzazione e retribuzione” il commento del Direttore Carcere – Gianfranco Marcello.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *