Dopo un anno dall’incendio del 13 ottobre 2021 più che il ricordo è diffusa e auspicata la rimozione. Rimozione su tutti i dubbi rispetto alla natura di quell’incendio, rimozione sull’individuazione dei colpevoli, rimozione sugli esiti ambientali dell’evento. Ma nella generica voglia di oblio emerge però una CERTEZZA. il Comune di Airola NON ha rispettato NESSUNO degli impegni presi”. E’ quanto scrive il comitato “Salute e Ambiente Airola e V.C” nel giorno dell’anniversario del rogo alla Sapa
“A seguito della Petizione rivolta dalla cittadinanza di Airola (ex Art. 33 dello statuto del Comune di Airola) la Giunta comunale, con la DELIBERAZIONE N. 60001/2022 del 29/04/2022 accogliendo una parte delle richieste del Comitato, si era impegnata a: avviare autonome procedure di monitoraggio delle matrici ambientali stanziando la somma di € 10.000,00; attivare la pubblicazione delle informazioni ambientali nella Sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale dell’ente, per informare in tempo reale su tutte le questioni legate all’ambiente (come, tra l’altro, impone la legge); definire, per il tramite del Suap, un censimento delle aziende operanti sul territorio comunale con connesso rischio da impatto ambientale, per prevenire altri eventi inquinanti”
“Ebbene – dicono dal Comitato – di tutto quanto promesso da parte dell’amministrazione comunale di Airola, dopo sei mesi, è stato di fatto mantenuto ZERO! Si prende atto solo di un approccio folcloristico sulla tematica ambientale da parte dell’amministrazione, che infatti ha istituito in questi mesi delle giornate ecologiche più evocative che realmente utili alla causa della salute e dell’ambiente. Sarebbe bastato, infatti, non fare lettera morta degli impegni presi, che già molto si sarebbe fatto per l’ambiente!”
“Per quanto riguarda i dubbi sulle responsabilità ci sono ancora indagini in corso da parte della Magistratura, pendenti innanzi alla Procura della Repubblica di Benevento. In merito agli esiti ambientali dell’evento: gli esami analitici dell’Arpac sono ancora sotto segreto istruttorio, ma è pendente innanzi al Ministero della Transizione Ecologia e al Ministero dell’Agricoltura un interpello, chiesto dal Comitato stesso, per avere una risposta circa la correttezza della normativa applicata in fase di indagini. Infatti, nelle relazioni d’indagine i terreni agricoli sono stati considerati come i terreni non di coltura (ad. es. verde privato)”
“Il Comitato con molte difficoltà, continua la sua azione, affinché tra promesse dilatorie, non onorate, e lungaggini varie, dopo un anno, non vadano in fumo, oltre che le promesse, anche la verità e la salute dei cittadini” conclude la nota