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“Affar’acqua”, Altrabenevento e il business idrico delle grandi multinazionali

“Affar’acqua”, Altrabenevento e il business idrico delle grandi multinazionali

8 Ottobre 2022 | by Enzo Colarusso
“Affar’acqua”, Altrabenevento e il business idrico delle grandi multinazionali
Attualità
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Altrabenevento lo chiama “Affar’acqua”. E’ quello che i comitati come ABC identificano come il più grande business che le grandi multinazionali stanno realizzando per quanto concerne la gestione dei servizi idrici. Ovviamente, loro le multinazionali, negano che alcun profitto verrà realizzato chiamando in causa l’EIC e il fatto che l’esercizio di controllo del Pubblico è garantito. Ma i timori che siano in atto le grandi manovre speculative sulla gestione dei servizi idrici anche del Sannio, ebbè, sono consistenti e pure fondati. In primis vi è nella nostra provincia, al contrario dell’Irpinia, una vasta convergenza di forze politiche e che va da Moretti a Mastella passando per il PD. Le votazioni dello scorso 5 ottobre hanno designato i 30 rappresentanti che andranno a costituire il consiglio del Distretto sannita dell’EIC ma trentanove sindaci non sono andati a votare. Gabriele Corona sostiene che ci sia scarsa informazione su tutto quanto sta accadendo e che i cittadini dei 78 comuni sanniti devono essere informati. E passa al cronoracconto.

“Le grandi manovre per il Gestore Unico dei Servizi Idrici nel Sannio, cominciate da circa un anno, sono seguite direttamente da Clemente Mastella e pochi altri sindaci (Franco Damiano di Montesarchio, che non sarà il coordinatore, Angelo Pepe di Apice, Pompilio Forgione di Solopaca che invece con molta probabilità sarà il coordinatore) mentre la gran parte degli amministratori dei comuni ancora non si attiva per comprendere esattamente quali decisioni saranno imposte agli enti locali e a tutti agli abitanti della provincia.” C’è da aggiungere che ben trentuno paesi, un tempo serviti da Alto Calore Servizi, “si sono resi indipendenti”, hanno dato la loro adesione al costituendo Distretto sannita e sono: Apice, Apollosa, Arpaise, Bonea, Buonalbergo, Calvi, Campolattaro, Castelvenere, Ceppaloni, Durazzano, Faicchio, Guardia Sanframondi, Montesarchio, Paduli, Pago Veiano, Pannarano, Paolisi, Pesco Sannita, Pietrelcina, Pontelandolfo, Reino, S. Angelo a Cupolo, S. Arcangelo Trimonte, S. Croce del Sannio, S. Giorgio del Sannio, S. Leucio del Sannio, S. Lorenzo Maggiore, S. Martino Sannita, S. Nazzaro, Nicola Manfredi, Solopaca. Secondo Altrabenevento quei comuni dovranno contribuire a pagare i debiti del Consorzio Alto Calore e poi versare la quota di adesione alla nuova società. “Si tratta di decisioni molto importanti ma gli utenti non sono stati informati e i consigli comunali dei 78 comuni non ne hanno neppure discusso.

Chiediamo, quindi, ai pochi giornalisti liberi di rompere il muro di silenzio e di omertà che circonda la gestione dell’acqua, bene pubblico essenziale per la vita, e alle associazioni civiche di organizzare iniziative per informare i cittadini-utenti.”

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