La questione spinosissima di Piazza Piano di Corte dove l’atmosfera resta torrida a proposito degli interessi variegati in merito al nuovo maquillage degli spazi. Tra scavi archeologici lasciati sagacemente al loro posto, la protesta continua dei residenti che contestano gli effetti di una movida senza regole, ci sono anche le polemiche innescate dagli esercenti che lamentano un’assenza del Comune per quello che attiene il loro diritto a godere degli spazi antistanti i loro locali e di cui spesso non possono fruire. Le proteste si succedono. L’ultima è quella di Gaia Russo, proprietaria di un pub assai gettonato, specialmemnte nei weekend, che è giunta ad un livello di esasperazione ai limiti della sopportazione. La Russo rivendica il diritto ad esistere per se e i suoi dipendenti, circa sei famiglie, e per questo ha chiesto udienza all’assessore Ambrosone per rivendicare quelli che ritiene essere i suoi diritti
L’incontro alla Casa del Reduce con Ambrosone pare abbia prodotto effetti positivi. Secondo quanto affermato dall’assessore è stata trovata un’intesa tra i diversi interessi ma quello che più interessa Gaia e gli altri ristoratori c’è ora la revoca del provvedimento che impediva lo sfruttamento degli spazi esterni. Secondo Ambrosone si è trattato di un difetto di comunicazione tra funzionari, un corto circuito burocratico che si può ritenere ora superato