Riceviamo e pubblichiamo nota a firma di una cittadina di Benevento a cui è stata revocata l’autorizzazione di suolo pubblico per il suo locale in piazza Piano di Corte, oggetto di lavori. L’imprenditrice annuncia per la giornata di domani l’inizio dello sciopero della fame
Oggi scrivo in qualità di cittadina, professionista, giovane imprenditrice che ancora crede ed investe in questa città. Vorrei parlarvi, di una grave inosservanza da parte di quelle che sono le
istituzioni vigenti e che amministrano la città di Benevento. La libertà professionale e il diritto di lavoro è un diritto riconosciuto nella giurisprudenza e dalla Corte di giustizia, dunque mi sembra doveroso citarlo:
“Articolo 15 – Libertà professionale e diritto di lavorare 1. Ogni persona ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata. 2. Ogni cittadino dell’Unione ha la libertà di cercare un lavoro, di lavorare, di stabilirsi o di prestare servizi in qualunque Stato membro. 3. I cittadini dei paesi terzi che sono autorizzati a lavorare nel territorio degli Stati membri
hanno diritto a condizioni di lavoro equivalenti a quelle di cui godono i cittadini dell’Unione.” Il motivo per cui ho sentito la necessità di citare questo diritto, è che ad oggi, anzi, dal giorno
21/02/2022 questo diritto mi è stato negato. Se dal 9 marzo 2020, le vite di tutti (la mia compresa) sono state messe in standby per poi essere riprese i primi del 2022, la mia è ancora lì, ferma,
ancora oggi 5 ottobre 2022 nelle mani dell’amministrazione del Comune di Benevento.
Il 21.02.2022 come da note allegate, inizia il calvario di piazza piano di Corte, ebbene si, la corte ritrovata, che doveva essere riconsegnata per gli inizi della primavera, e in questa nota firmata dal
RUP Palmieri, “Peraltro, atteso che i lavori dovranno avvenire per subcantiere (…) ragioni di opportunità suggeriscono di operare con priorità sul fronte settentrionale, proprio dove insistono le strutture che occupano la piazza, per dare la possibilità alle attività economiche lì presenti di fruire degli spazi esterni sin dalla primavera.” Premesso che le favole purtroppo non esistono e la riconsegna de lato settentrionale è avvenuta per i primi di Luglio, a quanto sembra il RUP Palmieri e assessori, consiglieri e chi per esso, si sono dimenticati dei subcantieri, delle priorità, delle fantomatiche promesse di favorire le attività commerciali, oggi, 5 ottobre 2022, ho ricevuto la revoca della mia autorizzazione di suolo pubblico e cito il motivo: “Il Comune di Bn ha facoltà di revocare la concessione del suolo pubblico in qualsiasi momento per motivi di superiore interesse pubblico o pubblica sicurezza e sanità pubblica”.
La chiave di lettura sta proprio nell’ironia, perchè la cosa più divertente è che, la mia autorizzazione sia stata revocata oggi, 5 ottobre, a termine del lavori del subcantiere settentrionale ma non prima quando “i motivi di superiore interesse pubblico o pubblica sicurezza e sanità pubblica” erano molto più seri e sicuramente presenti. Già perchè non era un problema per la pubblica sicurezza, per la sanità pubblica, per i miei esercenti e per le famiglie che vivevano nel lato settentrionale della piazza passare sui ballatoi di legname inchiodati con la speranza di un futuro migliore. Ammettere questo per le amministrazioni delegate, sarebbe stato scomodo, anche perchè significativo del fatto che, se non avessero consentito tutto ciò avrebbero dovuto pagare degli indennizzi a tutte le realtà interessate.
Oggi si revoca l’autorizzazione in maniera drastica, senza alcuna possibilità di mediazione o interlocuzione. Un’attività che ha dovuto lavorare in mezzo ad un cantiere, con conseguente riduzione dell’utenza e degli incassi, che nonostante tutto è sopravvissuta a differenza di chi in quella Piazza dopo decenni non ce l’ha fatta a sopravvivere
a tali restrizioni, oggi di punto in bianco si vede recapitare una impietosa sentenza: revoca dell’occupazione di suolo pubblico vale a dire chiusura certa della mia attività, licenziamento dei
miei quattro dipendenti e conseguente messa al lastrico delle rispettive famiglie. La mia occupazione di suolo pubblico, per cui vengono corrisposte delle tesse alle casse comunali, costituisce interesse pubblico mentre il parcheggio indiscriminato di auto a ridosso del cantiere, il transito di auto in mezzo al cantiere, le altre occupazioni pubbliche presenti sulla piazza non costituiscono pericolo, non danneggiano il cantiere non danneggiano la piazza appena rifatta? Domani alle ore 11.30 io ed i miei dipendenti avvieremo uno sciopero della fame sotto il Palazzo del Reduce fino a quando chi di competenza non ci riceverà, invito pertanto tutti, politici e non, a partecipare. Gaia Russo