Non si placano i venti di guerra che soffiano sul Conservatorio Nicola Sala di Benevento. Dopo le giornate torride legate alla presidenza del CdA, con tutte le scie polemiche che hanno squassato Via La Vipera, sembrava che la normalizzazione si fosse imposta col ritorno di Caterina Meglio al timone dell’Ente musicale e la pax ritrovata con l’Amministrazione cittadina e con Mastella in modo particolare. E invece il malcontento continua a serpeggiare. In questo caso è Luigi Ottaiano, docente di Flauto e di Prassi della Canzone Classica napoletana e componente del Consiglio Accademico ad attaccare in modo veemente il direttore Grassia. In una lettera inviata agli studenti e ai colleghi, Ottaiano parla di “vile attacco” portato dalla direzione nei suoi riguardi che definisce “qualcosa di scandaloso”. Il motivo starebbe nella decisione di cancellare dalle nuove linee guida per l’Anno Accademico 2022/2023 l’Orchestra Stabile della Canzone Napoletana, il Sannio Festival e il Corso di Canto della Canzone Classica Napoletana. Una decisione che Ottaiano, aspirante nel 2020 al ruolo di direttore del Conservatorio, reputa insensata. “Cancellare dieci e più colleghi e oltre cinquanta allievi è una cosa che deve far riflettere tutti noi. Questo corso è da più parti ammirato e invidiato e nulla toglie alle altre iniziative e proposte. Io lavoro duramente per portarlo avanti, in breve tempo ho creato, per il triennio e il biennio, il programma di ammissione, di studio, d’esame e stiamo concludendo il materiale didattico. È l’unico corso che svolge la maggioranza delle sue lezioni in soli due giorni, come si dovrebbe fare anche per gli altri corsi, per dare la possibilità agli allievi di studiare. Ed è questo che si vuole cancellare? Queste Linee Guida mi sembrano più un manifesto elettorale, ma sappiamo bene come l’altra proposta, presentata due anni fa e così ben accolta da 76 colleghi, non ha avuto nessuna realizzazione e sono rimaste solo chiacchiere da bar. Adesso capisco anche la fuga di oltre 20 bravi colleghi, dopo anni di duro lavoro, sono stati costretti a trasferirsi e rinunciare a tanti progetti ben avviati. Quello che in questo momento mi sta accadendo, dovrebbe preoccupare tutti voi, perché oggi è toccato a me, ma domani potrebbe toccare a voi!”