“Continuano a giungere alla nostra Associazione lamentele dell’utenza che abbiamo provveduto a girare anche per via WhatsApp al neo Direttore Generale Maria Morgante, video in cui addirittura medici in pensione del nosocomio arrivati al Pronto Soccorso come pazienti, hanno esternato tutta la loro delusione e denunciato in merito ad una gestione sanitaria assolutamente indecente. |
Ha ragione la dott.ssa Maria Morgante quando oggi, in una riunione con i sindaci di Benevento e di S. Agata, dice di non avere la bacchetta magica per risolvere i problemi ma è anche vero che se si riconoscono dei problemi che oggi emergono e non possono essere più sottaciuti, allora significa che da qualcuno sono stati pur generati. Poiché sono problemi che incidono, tutt’oggi come alcuni video documentano, sulla vita delle persone, allora bisognerebbe anche accertare delle responsabilità e certamente risulta incomprensibile come il Direttore Sanitario, Giovanni Di Santo, stretto collaboratore di Ferrante, che conosceva bene ed ha gestito tali problematiche, sia il Direttore Sanitario anche dell’attuale Direttore Generale.
Innanzitutto, è necessario fare chiarezza sul numero esatto dei posti letto complessivi che il S. Pio dispone, è indispensabile aprire immediatamente i reparti chiusi o destinati esclusivamente al Covid, come Pneumologia, Malattie Infettive, etc., riattivare tutti gli altri reparti, soprattutto per consentire ai pazienti che attualmente vengono assistiti in altri reparti di essere curati da specialisti appropriati e aprire la specialistica ambulatoriale e strumentale. E’ necessario rivedere il numero dei posti letto dedicati al COVID e la loro collocazione, magari dando seguito alla recente delibera regionale ove si invitano tutte le Direzioni Generali Ospedaliere a far destinare per ogni UOC dei posti letto per i malati Covid.
Sul tema della mancanza di personale, invece, ci aspettiamo una risposta chiara e forte da parte delle Istituzioni preposte. Questa importantissima e rilevante problematica non può essere sottovalutata, generalizzata o decontestualizzata. L’atto aziendale di un Ospedale DEA di II Livello è un documento di programmazione che esplicita chiaramente in che modo si intende gestire una struttura così importante e tante sono state le azioni e gli interventi sul personale che dimostrano inconfondibilmente una contraddizione scioccante quanto allarmante. Insomma, la mancanza di personale era prevedibile? Poteva essere gestita diversamente? Potevano essere evitati problemi a persone oncologiche che necessitavano interventi chirurgici e che per mancanza di anestesisti o posti letto sono stati costretti a rimandare interventi e cure fondamentali per la loro vita? Interrogativi dell’utenza e della popolazione che ovviamente attendono risposte da parte della Magistratura.
Ci rendiamo conto che Morgante dovrà risollevare un’Azienda Ospedaliera che è sotto gli occhi di tutti e che incide sulla vita delle persone, ma è anche vero che ora bisogna agire e subito, chiunque accede al Pronto Soccorso in regime di urgenza, non può attendere e i video che ci arrivano raccontano un presente assolutamente sconcertante.”