In questo 2022 abbiamo imparato a nostre spese (è il caso di dirlo) il termine “Caro Bollette” coniato ad hoc per etichettare il rincaro dei prezzi in bolletta dell’ultimo anno. Ma neologismi a parte il problema è reale e tocca le famiglie e le imprese,con aumenti stratosferici ormai sempre più insostenibili e che ad ottobre prevedono un ulteriore raddoppio della spesa nel tutelato. Quali che siano i motivi reali di questa crisi energetica, ormai sembrano interessare meno, anche perchè delle scuse legate ai fattori geopolitici i cittadini cominciano ad essere stanchi e nell’organizzazione casalinga non si può stare dietro alle lezioni di economia:
“La vendita di gas ed energia segue le dinamiche di mercato basate su domanda e offerta. All’aumento della domanda, l’offerta del prodotto aumenta il suo valore.”molto bene, ma la soluzione?
Il Governo,ha fatto il suo, mettendo in atto iniziative come decreti e bonus sociali, ma sembrano non bastare. Per la serie “Si salvi chi può” nel malumore generale nascono iniziative volte a suscitare una reazione all’assuefazione da crisi generale. Il movimento apolitico “Non posso pagare” nasce dall’idea di imprenditori preoccupati dal fenomeno incontrollato del “caro bollette”. Ora dopo le diverse adesioni, si passa alla provocazione più forte: Spegnere tutto, a cominciare dai servizi internet e dalla sospensione dell’informazione locale.