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Sabrina Zuccalà: “Smascheriamo le favole dell’attuale campagna elettorale. I conti dello stato non possono subire un’ulteriore spinta assistenziale”

Sabrina Zuccalà: “Smascheriamo le favole dell’attuale campagna elettorale. I conti dello stato non possono subire un’ulteriore spinta assistenziale”

18 Agosto 2022 | by Domenico Letizia
Sabrina Zuccalà: “Smascheriamo le favole dell’attuale campagna elettorale. I conti dello stato non possono subire un’ulteriore spinta assistenziale”
Attualità
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L’incertezza economica e istituzionale determinata dall’attuale situazione politica ha determinato un periodo cupo e particolarmente drammatico per le imprese italiane.

La voce degli imprenditori merita di essere ascoltata per comprendere l’atteggiamento dei costruttori di ricchezza in questo particolare mese estivo, caratterizzato dalla campagna elettorale che stiamo vivendo. “Dovremmo comprendere la portata economica delle promesse elettorali che ascoltiamo. Quello che risulta particolarmente importante per un imprenditore è il costo di tali promesse elettorali. Chi vive di impresa, produzione, merito e concorrenza economica, a differenza di chi lavora in strutture pubbliche e burocratiche, scruta con estrema attenzione i costi e la fattibilità delle promesse elettorali”, ha dichiarato Sabrina Zuccalà, imprenditrice innovativa, vincitrice di vari premi per le imprese che si distinguono in qualità di eccellenze italiane e che nel corso di una recente iniziativa online, organizzata dagli Stati Generali delle Donne, ha richiamato l’attenzione degli uditori e degli utenti collegati alla comprensione delle promesse elettorali anche per la concreta attuabilità di tale promesse.

Chiedo a tutti i livelli istituzionali di intraprendere e sviluppare una campagna elettorale seria, coerente con le scelte economiche di riferimento ma che sappia essere legata alla vera situazione economica del nostro Paese. Raccontare favole ai cittadini è un crimine se consideriamo l’attuale situazione economica che viviamo quotidianamente. Si tratta di affermare e diffondere il diritto umano alla conoscenza, quel motto che consente davvero ai cittadini di scegliere per deliberare. Gli imprenditori sono particolarmente attenti alle fandonie elettorali e tutti i cittadini dovrebbero osservare la fattibilità delle promesse elettorali poiché già da questa analisi è facile comprendere se tale proposta politica diverrà concretezza oppure una favoletta utile solo in queste settimane”, rilancia l’imprenditrice Sabrina Zuccalà, elencando i costi delle promesse elettorali che stiamo assimilando nelle ultime settimane.

Tutte le forze politiche stanno cercando di occupare il maggiore spazio possibile all’interno di una sorta di triangolo previdenziale-assistenziale costituito da uno stop alla legge Fornero con la strada spianata a Quota 41, su cui puntano alcune formazioni, dall’irrobustimento degli assegni pensionistici fino a giungere al tetto dei mille euro per i pensionati più poveri e dalla difesa del Reddito di cittadinanza da parte di altre formazioni politiche. Ciò che tutti nascondono è il consistente appesantimento della spesa pubblica, che sarebbe non inferiore ai 25 miliardi già il primo anno, solo per dare a tutti la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, di beneficiare di trattamenti previdenziali da almeno mille euro e, contemporaneamente, per mantenere il Reddito di cittadinanza nell’attuale configurazione”, rilancia la fondatrice della società 4ward360.

D’altronde, l’imprenditrice ricorda che l’inganno resta una priorità di molte formazioni politiche che possono raccontare favole per un pubblico abituato a non controllare quotidianamente le tabelle delle spese, a differenza di un imprenditore o di un libero professionista, dimenticando i danni economici per le prossime generazioni.

Un conto abbastanza salato, quello da pagare per la campagna elettorale sul Welfare, che potrebbe trasformarsi in un nuovo incubo per i conti pubblici, già in sofferenza per le ricadute della crisi energetica e del conflitto russo-ucraino e sempre alle prese con l’eterno problema del nostro pesante debito pubblico.

“Chi paga tali costi? Le imprese, gli imprenditori e i liberi professionisti, costretti a dividere sempre più tale ricchezza con chi vive di assistenzialismo o di un impiego pubblico improduttivo e non monitorato. Gli imprenditori necessitano di una vera riforma fiscale e burocratica per evitare che l’unica soluzione divenga quella della rivolta fiscale e della disobbedienza civile contro le tasse e i dazi italiani.

Quello che chiedono gli imprenditori è una operazione di diritto alla conoscenza sulle proposte politiche annunciate, facendo comprendere anche il come si sviluppano tali idee e il dove si prendono i fondi per attuarle. Le ragioni dell’impresa possono essere comprese solo da chi vive del proprio lavoro, da chi quotidianamente è abituato a confrontarsi nel mercato globale e nel mondo della concorrenza economica.

Per tali ragioni e per evitare l’incubo delle favole elettorali, in queste settimane sto maturando l’idea di un mio impegno concreto in politica con una candidatura che vuole essere una speranza per le imprese, gli innovatori, i dinamici del lavoro, gli imprenditori creativi, le giovani generazioni che si affacciano alle prime esperienze di lavoro e alle donne che decidono di divenire protagoniste del proprio riscatto economico e sociale.

La vera emancipazione sociale proviene dalla nostra visione e non dalle favole della politica burocratese”, conclude Sabrina Zuccalà.

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