Odori nauseabondi, miasmi insopportabili che raggiungono distanze anche di diversi km. E’ il quadro olfattivo che si dipana nella zona tra Sassinoro e Morcone, in cui sorge l’impianto di compostaggio dell’area PIP del paese dell’acqua, perché Sassinoro prima ancora di essere etichettato per il famigerato impianto, è annoverato per la quantità di sorgenti pure, anche esse finite nella lista delle priorità da tutelare.
La storia dell’impianto di Compostaggio continua come nelle peggiori trame di un romanzo a toni foschi. Una storia che ha visto la gente del posto e un Comitato Civico mobilitarsi per intraprendere una battaglia contro l’attivazione dell’opificio, che già quattro anni fa con la New Vision, Società che ne detiene i diritti di proprietà, si avviava a un lungo contenzioso giudiziario, finito poi con il verdetto del Consiglio di Stato, che lo scorso luglio bocciava i ricorsi al Tar del Comune di Sassinoro, Morcone, Comunità Montana, Provincia di Benevento e imprenditori locali dando il via libera definitivo all’Impianto di Compostaggio e mettendo la popolazione locale di fronte ad un problema che si sta via via intensificando, con olezzi che rendono irrespirabile l’aria.
La questione miasmi insomma sta animando il malumore generale tanto che il sindaco di Morcone Luigino Ciarlo e quello di Sassinoro Luca Apollonio stanno avviando azioni concrete condivise per chiedere che vengano rispettati i criteri descritti nel decreto di autorizzazione,in cui veniva specificato che l’impatto olfattivo non doveva oltrepassare un certo limite, che coincide con il centro abitato e con la centralina per il rilevamento dei gas, posizionata a 250 metri dall’opificio. “Unitamente al sindaco di Morcone chiediamo che venga azzerato l’impatto odorigeno così come la New Vision avevano promesso, in fase di autorizzazione. Purtroppo la situazione non riguarda episodi sporadici, ma costanti e quotidiani, questo vuol dire solo una cosa: che l’impianto non funziona come dovrebbe” afferma il sindaco Luca Apollonio.
