La marcia per i diritti LGBT va in scena a Mercogliano. E’ l’Irpinia Pride, un fiume di colori e balli che conquista tutti nel segno dell’amore e del rispetto. Mercogliano ha risposto presente, i cittadini partecipano, si affacciano dai balconi e tanti applaudono e cantano. L’onda arcobaleno riceve la “benedizione” anche di Don Vitaliano della Sala, parroco di Capocastello, conosciuto per le battaglie progressiste che negli anni ha portato avanti, schierandosi ogni volta al fianco degli indifesi e dei discriminati. «Dal Gay Pride del 2000 di Roma ad oggi tutti hanno fatto grandi passi in avanti, dal movimento Lgbt alla Chiesa” spiega il parroco.
E’ la miglior risposta alle critiche e agli attacchi omofobi dei giorni scorsi, stigmatizzati dal sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio che marcia per tutto il tempo accanto alla comunità Lgbt. Davanti ci sono gli attivisti dell’associazione Apple Pie che continua con passione e competenza a realizzare quel progetto di inclusione iniziato anni fa. La marcia ad Avellino nel 2018, l’Abellinum Pride nel 2019 e infine l’Irpinia Pride: tre appuntamenti storici per la provincia di Avellino. Un bel traguardo, da andarne fieri, perchè – è bene sottolinearlo – organizzare manifestazioni cosi in provincia, in una provincia del Sud Italia non è mai semplice. Un plauso a loro, ma a chi combatte giorno dopo giorno per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Il corteo, partito dal piazzale della Funicolare, è come un grande puzzle colorato e come tutti i puzzle ogni tassello è diverso dall’altro. Ed è questa la vera forza dei Pride: ognuno si può sentire sé stesso, potendo contare sul sostegno di una comunità che non esclude, ma accoglie tutti. Dietro ogni cuore arcobaleno dipinto sul volto c’è una storia, i calzini multi-color non sono semplicemente un accessorio, raccontano dei km percorsi e quelli ancora da percorrereLa marcia impazzisce quando parte una canzone della Carrà, ma allo stesso tempo si commuove e si stringe in un abbraccio quando emergono le storie. Alcune sono strazianti come quella di Vincenzo Ruggiero, attivista e ucciso barbaramente nel 2017 in un raptus di gelosia perché il killer era convinto che la vittima avesse una relazione con il suo compagno, il trans Heven Grimaldi. Vincenzo ora rivive nelle parole d’amore e nei grandi occhi lucidi della mamma Maria Esposito, una donna e una mamma con una forza pazzesca. Storie di riscatto come quella della madrina del Pride Sofia Mehiel detta la “Papessa” che da Avellino è scappata dopo essere stata cacciata di casa quando aveva 13 anni. Ora vive a Bologna, è un’artista a 360 gradi, fa parte del direttivo del MIT (Movimento Identità Trans) ed è responsabile di due case d’accoglienza e dello sportello “Unità di strada“. Questo Irpinia Pride a Mercogliano è fantastico – dice Sofia – da avellinese doc ne sono felice ed orgogliosa, Apple Pie sta crescendo, sta lavorando molto bene”
“Sono molto onorato e felice di essere qui” aggiunge Lorenzo Balducci, il padrino di questo pride. Lorenzo è un attore e nel 2012 in un’intervista ha fatto coming out parlando apertamente della propria omosessualità “Quando mi hanno chiesto se volevo far parte di questo evento, non ci ho pensato nemmeno due secondi, perché per me il Pride ha un significato molto importante, e una manifestazione del genere in un paese di provincia ha ancora più valore. E’ una vera e propria Rivoluzione di Pace” chiosa. Il riferimento è allo slogan utilizzato dagli organizzatori. E allora che rivoluzione sia…