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Invalsi, si ferma calo compentenze per Covid. Ma Sud si allontana

Invalsi, si ferma calo compentenze per Covid. Ma Sud si allontana

6 Luglio 2022 | by redazione Labtv
Invalsi, si ferma calo compentenze per Covid. Ma Sud si allontana
Attualità
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Si interrompe il peggioramento dei risultati scolastici osservati nella scuola secondaria nel 2021 rispetto al 2019, dovuti alla pandemia da Covid-19: all’ultimo anno delle Superiori per Italiano e Matematica non si vede però ancora una decisa ripresa, mentre i risultati in Inglese – sia listening sia reading – sono in leggero e costante miglioramento (come anche alle Medie). C’è comunque ancora molta strada da fare per tornare ai livelli pre pandemia e, soprattutto alla secondaria di II grado, si allargano i divari territoriali, con varie regioni del Mezzogiorno che arrancano: all’ultimo anno delle superiori oltre il 60% degli allievi di Campania, Calabria e Sicilia non raggiunge un livello base in Italiano. È il quadro che in sintesi emerge dai risultati delle prove Invalsi 2022, che
hanno coinvolto oltre 920.000 alunni della scuola primaria (classe II e classe V), circa 545.000 allievi della scuola secondaria di primo grado (classe III) e oltre 953.000 studenti delle classi II della scuola secondaria di secondo grado. Sono state inoltre svolte oltre 5.200.000 prove CBT (computer based testing) nell’arco di quasi tre mesi, da marzo a maggio, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Gli esiti delle prove, rileva l’Invalsi nel Rapporto Nazionale 2022, evidenziano alcune problematicità per la scuola italiana, ma fanno registrare anche “una tenuta sostanziale” con alcuni
gradi scolastici che recuperano in qualche disciplina.

SCUOLA PRIMARIA – I risultati sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto al 2019, anche se con alcune flessioni in determinati territori e con taluni segnali di preoccupazione, con
specifico riguardo alla Matematica. Si osserva però un miglioramento negli esiti delle prove d’Inglese, soprattutto nella comprensione dell’ascolto, confermandosi la tendenza
positiva già riscontrata nel 2021. Diminuisce la differenza tra scuole in tutta Italia, anche se in Italiano, in Inglese e ancora di più in Matematica si riscontra una differenza dei risultati
tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali. Ciò significa che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti
effetti negativi sui gradi scolastici successivi.

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO – I risultati del 2022 indicano che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021 e gli esiti di Inglese (sia listening sia reading)
sono invece stabili o in leggero miglioramento. A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali,
sono Italiano: 61% (-1 punto percentuale rispetto al 2021): Matematica: 56% (invariato rispetto al 2021); Inglese-reading (A2): 78% (+2 punti percentuali rispetto al 2021); Inglese-listening (A2): 62% (+2 punti percentuali rispetto al 2021). I divari territoriali non migliorano rispetto alle rilevazioni precedenti e rimangono molto ampi ed emergono forti evidenze di disuguaglianza educativa nelle regioni del Mezzogiorno, sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra
classi.

SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO – Per la seconda classe della secondaria di secondo grado (dove nel 2020 e nel 2021 le prove non si sono svolte a causa della pandemia) in Italiano il 66%
degli studenti (- 4 punti percentuali rispetto al 2019) raggiunge almeno il livello base (dal livello 3 in su); in Matematica il 54% degli studenti (- 8 punti percentuali rispetto al 2019)
raggiunge almeno il livello base (dal livello 3 in su); si allargano i divari territoriali osservati al termine del primo ciclo d’istruzione: gli allievi che non raggiungono il livello base in Italiano superano la soglia del 40% in tutte le regioni del Mezzogiorno (escluso l’Abruzzo). Sempre nelle stesse regioni si fermano al massimo al livello 2 tra il 55% e il 60%, fino ad arrivare a quasi al 70% in Sardegna.

Per l’ultimo anno della secondaria di II grado, i risultati del 2022 indicano che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in leggero e costante miglioramento. A livello nazionale, in Italiano il 52% degli studenti (invariato rispetto al 2021) raggiunge almeno il livello base (dal livello 3 in su); in Matematica il 50% degli studenti (invariato rispetto al 2021) raggiunge almeno il livello base (dal livello 3 in su); in Inglese il 52% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2 punti percentuali rispetto al 2021) e il 38% in quella di listening (+1 punto percentuale rispetto al 2021). Si allargano però ulteriormente i divari territoriali osservati al termine del secondo ciclo d’istruzione: gli allievi che non raggiungono il livello base in Italiano superano la soglia del 60% in Campania, Calabria e Sicilia. In Matematica gli allievi sotto il livello 3 arrivano al 70% in
quattro regioni (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna). Sempre nelle stesse regioni non raggiungono il B2 il 60% degli studenti nella prova di reading e l’80% in quella di listening.

Nonostante la persistenza di alcune problematiche legate ancora alla pandemia, la partecipazione delle scuole è stata davvero elevata in tutti i cicli scolastici con un positivo incremento negli istituti professionali”, rileva il Rapporto Invalsi, spiegando che “in tutti i cicli scolastici e in tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da
contestisocio-economico-culturali più sfavorevoli”.

“C’è però da registrare positivamente l’inversione di rotta della dispersione implicita (dovuta agli studenti che, pur non essendo dispersi in senso formale, terminano però il percorso scolastico
senza aver acquisito le competenze fondamentali e sono quindi a forte rischio di avere limitate prospettive di inserimento nella società, molto simili a quelle degli studenti che non hanno
concluso la scuola secondaria di secondo grado) che comincia a calare, anche se lentamente, riducendosi, con pochissime eccezioni, in tutte le regioni italiane: dal 9,8% del 2021 al
9,7% del 2022”.

“In relazione al grado scolastico, gli esiti delle prove Invalsi sono direttamente paragonabili nel tempo a partire dal 2018 o dal 2019. È quindi legittimo interrogarsi se i problemi riscontrati
abbiano origini più lontane. Gli esiti delle ricerche internazionali alle quali l’Italia partecipa dal 1995 ci indicano che le tendenze evidenziate attraverso le prove del 2022 affondano le loro radici molto lontano nel tempo, spesso già a partire dai primi anni 2000. È quindi importante fare tesoro di tutti questi dati per trovare soluzioni adeguate ed efficaci”, conclude il Rapporto.

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