Un calo del 39,7% della produzione idroelettrica nei primi cinque mesi del 2022 e la dispersione della risorsa idrica a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture. Sono le criticità segnalate da Confartigianato che segnala inoltre come il 36,2% dell’acqua immessa nella rete nazionale, pari a 0,9 miliardi di metri cubi, non arriva ai rubinetti degli italiani. In alcune zone del Paese la dispersione supera addirittura il 70%. Massima criticità a Chieti con il 71,7% di dispersione idrica. Seguono a breve distanza Latina, con il 70,1% di acqua dispersa, Belluno
(68,1%) e Siracusa (67,6%).
Le cose non vanno meglio a Caserta (64,4%), Massa (62,9%), Sassari (62,9%), Rieti (62,7%), Salerno (62,4%), Potenza (61,4%), Pescara (58,9%), Benevento (58,7%), Campobasso (55,6%), Verbania (53,7%), Frosinone (53,6%), Cagliari (53,5%), La Spezia (53,4%), Oristano (53,4%), Messina (52,4%), Taranto (52%), Nuoro (52%), Prato (51,6%), Catania (51,3%), Vibo Valentia (50,9%), L’Aquila (50,7%), Agrigento (50,6%) e Isernia (50,1%). La situazione migliore si registra a Macerata dove si perde soltanto il 9,8% dell’acqua immessa in rete. Tra gli altri capoluoghi più virtuosi vi è Pavia (11,8%), Como (12,2%), Biella (12,8%), Milano (13,5%), Livorno (13,5%) e Pordenone (14,3%).