Sulle note di “Bella ciao” i ragazzi accolti nel SAI (Sistema di accoglienza e integrazione) hanno dato il via alla festa che si è tenuta a Torrioni nell’ambito dell’evento “Sai che…”
La piazzetta San Michele Arcangelo accoglie in un caldo abbraccio estivo l’evento solidale “Sai che”, un appuntamento che vede protagonisti i ragazzi del SAI dei comuni di Roccabascerana, Sant’Angelo a Scala e lo stesso Torrioni. Un momento di convivialità, condivisione e promozione culturale di quelli che sono i valori della tolleranza e dell’accettazione dell’altro.
Storie di viaggi della speranza, testimonianze di vita vissuta di chi con sacrificio ce l’ha fatta, ha realizzato il suo sogno e ha vinto contro i pregiudizi e le avversità della vita.
Un percorso fotografico ha tracciato quello che è il viaggio di generazioni di immigrati, partendo dal passato con le fotografie in bianco e nero che raccontano della gente del posto che anni fa è stata costretta a partire in cerca di lavoro e di fortuna, per poi passare alle variopinte immagini di oggi,che tracciano profili di migranti differenti, ma accomunati dalla stesso desiderio di realizzare un sogno, una vita che non sia minacciata dalla fame, dalle guerre, dalla povertà. E l’esempio della seconda chance sono proprio i centri del SAI.
A raccontare i successi e le storie di accoglienza sono stati gli stessi sindaci di Roccabascerana, Sant’Angelo a Scala e Torrioni, comuni che da anni sposano le finalità del Sistema di accoglienza e integrazione, ospitando sui loro territori migranti ” di passaggio” o in cerca di una stabile inclusione sociale.
Numerose sono state le attività e i progetti ideati dall’équipe che opera nei centri di accoglienza gestiti dalla Cooperativa Sociale Marinella unitamente al Consorzio Matrix.
Il progetto “SAI CHE…”nasce con la finalità di sensibilizzare la comunità accogliente sul tema dell’immigrazione e informare ancor di più sulle funzioni e sui servizi di un Progetto SAI, ancora in parte sconosciuti alle comunità. L’incontro di Torrioni ha permesso di raccontare la realtà di un centro SAI, con tutta l’autenticità delle persone che lo vivono.
