L’Agenzia per la Coesione Territoriale finanzia il progetto SHerIL (Samnium Heritage Innovation Lab), collocandolo tra le primissime posizioni della graduatoria appena pubblicata: quarto su 146 progetti presentati e 27 ammessi al finanziamento. Il progetto, finanziato per 5 milioni di euro, punta a riqualificare e rifunzionalizzare un’area di circa 2.000 mq, di proprietà dell’Università degli Studi del Sannio, ubicata nella zona ovest del Comune di Benevento, nel rione Triggio. La riqualificazione dell’area è finalizzata alla realizzazione di un Centro orientato ad attività di ricerca, trasferimento tecnologico, alta formazione, creazione d’impresa e divulgazione nel settore della tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale.
Il Centro utilizzerà un approccio multidisciplinare, che preveda una stretta interconnessione tra discipline tecnico-scientifiche e discipline umanistiche, per sviluppare conoscenze, competenze, modelli e pratiche operative relative a quanto tecnologia, intelligenza artificiale e servizi digitali possono fornire al patrimonio culturale.
Il Centro sarà strutturato in modo da divenire incubatore d’impresa per attività derivate dalla valorizzazione, e in particolare all’industria creativa, all’impresa culturale, a quella sociale. Il Centro, infine, sarà attrezzato per costituire una sede di elaborazione e produzione di strumenti di alta divulgazione delle conoscenze, proiettando il patrimonio culturale del territorio verso una dimensione altamente tecnologica e digitale, anche attraverso strumenti immersivi di realtà aumentata.
Il progetto, che vede l’Università degli Studi del Sannio nel ruolo di capofila, è sostenuta da un partenariato ampio e altamente qualificato composto da enti pubblici di governance del territorio, quali il Comune di Benevento e la Provincia di Benevento, enti pubblici operanti nel settore della cultura con riferimento a beni sia materiali sia immateriali, quali il Conservatorio di Musica di Benevento “Nicola Sala”, il Conservatorio di Musica di Avellino “Cimarosa”, la Direzione Regionale dei Musei Campania, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Caserta-Benevento, il Parco Regionale del Taburno Camposauro, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Geopaleontologico Pietraroja, (c) le Università del territorio campano quali l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, l’Università degli Studi di Salerno, l’Università Suor Orsola Benincasa, l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, aziende esperte di produzione di contenuti digitali, quali Heritage e @Cult, un’azienda leader nel settore della riproduzione digitalizzata di beni culturali e del gaming, quale Mare Engineering – SpinVector, aziende operanti nel settore del monitoraggio, della diagnostica e del restauro, quali DigiSky, TecnoBios e Minerva, aziende operanti nel settore dell’Internet delle Cose e delle tecnologie ICT, quali R4I e FOS, e infine una grande azienda del settore IT, Innovaway.
“Il progetto – dichiara il rettore dell’Università del Sannio Gerardo Canfora– si propone di creare le condizioni di contesto, sul piano tecnico-scientifico, economico e sociale, affinché il patrimonio culturale, materiale e immateriale, possa svolgere sul territorio un ruolo strategico di sviluppo territoriale per l’attivazione di percorsi di sviluppo endogeno e inclusivo. Alle attività di ricerca e sviluppo si affiancheranno la formazione delle competenze per l’utilizzo di tecnologie innovative per i beni culturali, il trasferimento tecnologico per lo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali e per la creazione di start-up e spin-off innovative, il miglioramento dell’accessibilità e della conoscenza del patrimonio culturale, fornendo nuovi mezzi virtuali e reali per la divulgazione e la fruizione”.