In attesa di conoscere la risposta del MIUR in merito alla terna, la stessa che il Senato Accademnico del Conservatorio ha inviato a Roma, non si placano le manovre di disturbo tutte interne all’ente musicale beneventano. Tesissimi i rapporti tra il presidente del CdA Verga e il mondo mastelliano, ancora di più dopo la durissima nota di Noi di Centro, a proposito della partecipazione del Conservatorio alla convention napoletana di Forza Italia, e resi ancora più acerbi dalle contrapposizioni tra il sindaco e lo stesso Verga nella giorno di De Giovanni a San Vittorino. Ora però c’è un altro tassello che va ad associarsi al puzzle; si tratta di una lettera ufficiale inviata nella giornata di ieri dal direttore Grassia, che prosegue nel suo silenzio stampa, indirizzata al direttore amministrativo Zotti e per conoscenza alla Direzione generale delle Istituzioni della Formazione Superiore nella quale Grassia stesso sottoponeva all’attenzione il fatto di essere stato convocato da Verga per discutere di un progetto finalizzato “all’accesso ai fondi di intervento di edilizia D.M. 338 1° Aprile 2022, e chiedendo se vi fossero i presupposti per un’azione del genere essendo l’incarico di Verga scaduto in data
4 aprile scorso e “terminato definitivamente in data 19 maggio”. Grassia tiene a precisare di agire onde evitare “che il Consiglio di Amministrazione assuma delibere invalide” e chiede se “allo stato il prof. Verga può ancora ritenersi nelle funzioni di Presidente del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento”. Un chiarimento che suona come una sorta di prosecuzione di quelle schermaglie velenose che si stanno succedendo da ormai quattro mesi. Verga, secondo la legge, sembrerebbe essere in carica per quanto attiene alle funzioni di ordinaria amministrazione e la questione sollevata dal direttore parrebbe rientare in questa categoria. C’è da aggiungere che si è in attesa delle decisioni del Ministero e ancora di più della decisione di merito del Tar prevista per il 9 novembre. Fino a quella data tutto rimane “congelato” e fino a quando il MIUR non si sarà espresso sulla terna che rilancia la posizione del presidente designato Rossi.