Oggi, 17 maggio, è la giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia. Una data che ha un grande valore simbolico: il 17 maggio 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimuoveva l’omossessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie. L’omosessualità non è più una “patologia” o una “devianza” ma fa parte dell’identità di una persona. In questi 22 anni la comunità lgbt ha combattutto per vedersi affermare i propri diritti, con risultati diversi a seconda della nazione. In Italia, indubbiamente, la data spartiacque è il 20 maggio 2016 quando è stata introdotta la legge Cirinnà che riconosce e tutela le unioni civili. Purtroppo, però, le azioni omofobiche continuano e nel nostro paese non esiste una legge che contrasta l’odio. Il tentativo è stato fatto, ma il ddl Zan è stato affossato in Senato. Per questo motivo resta centrale il ruolo delle associazioni presenti sul territorio. E se nel Sannio qualcosa inizia a muoversi dopo anni di immobilismo, in Irpinia gli attivisti dell’associazione Apple Pie non si sono mai fermati anche nei momenti più critici della pandemia. Incontri online e dibattiti, uno spazio di ascolto e di confronto importantissimo in quanto sono aumentati i casi di violenza verbale e discriminazioni
Cosi come per le altre giornate dove si accendono i riflettori su di una determinata tematica, anche per la giornata internazionale contro l’omotransfobia resta fondamentale la sensibilizzazione soprattutto verso i più giovani. In Italia si è acceso un aspro dibattito sulla possibilità di parlare di omossessualità nelle scuole, con una parte della politica contraria. Ma su questo punto gli attivisti sono chiari: “parlare nelle scuole resta l’ultimo step per prevenire i gesti d’odio”
Infine, il Pride. Tornerà in Irpinia a distanza di tre anni e anche questa volta è stato scelto un comune della provincia: appuntamento il 30 luglio a Mercogliano
le dichiarazioni nel servizio che segue