“Bisogna ripartire dai giovani, dalla loro consapevolezza del concetto di legalità e del rispetto delle regole”. Lo ha detto questa mattina Catello Maresca tra gli ospiti dell’incontro organizzato dal “Convitto Nazionale di Avellino al Polo Giovani della Diocesi in via Morelli e Silvati. Un appuntamento per parlare di legalità con tre simboli della lotta contro la camorra. Oltre al magistrato della Dda, ora in aspettativa perché capogruppo dell’opposizione consiliare a Napoli, tra i principali protagonisti dell’arresto del boss dei Casalesi Michele Zagaria, e autore del libro “NCO Le radici del male”, presenti la giornalista e scrittrice Rosaria Capacchione, che vive da anni sotto scorta proprio per la sua attività di cronista investigativa, e l’ex parroco di Scampia, Don Aniello Manganiello, per 16 anni al fronte contro le organizzazioni criminali e il reclutamento dei giovani per avviarli alla vendita della droga in quella che è stata e forse lo è ancora la piazza di spaccio più grande d’Europa. Tante le domande poste dagli studenti del liceo Classico ed Europeo che hanno approfittato dell’occasione di avere interlocutori così qualificati. Da parte di Maresca, inoltre, l’accento sui pericoli per le possibili infiltrazioni della criminalità negli appalti delle grandi opere finanziate con i fondi del Pnrr. “Il presidente del Consiglio Draghi – dice il magistrato – lo ha detto chiaramente quando è venuto a Napoli. Non si tratta di ipotesi, l’attenzione della camorra su questi fondi c’è così come il rischio che le amministrazioni siano poco pronte…”.
